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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Acqua alta a Venezia, solidarietà da Verona. Partiti i vigili del fuoco

Il sindaco di Verona Sboarina ha sentito il collega Brugnaro: «Ho offerto tutta la collaborazione della città perché vogliamo essere partecipi non solo emotivamente ma anche concretamente»

L'acqua alta che si è verificata ieri, 12 novembre, a Venezia è stato un evento tragico ed eccezionale. Il capoluogo di regione è andato sotto il livello del mare. Un fenomeno che capita a Venezia, ma le proporzioni raggiunte ieri sono disastrose. Purtroppo si contano anche delle vittime, oltre agli ingenti danni materiali provocati dall'«acqua granda».

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha inviato una formale richiesta di dichiarazione dello «Stato di emergenza a livello nazionale», augurandosi una pronta risposta dal Governo. Zaia ha chiesto «un primo sostanziale sostegno economico per le prime spese e un successivo sostegno economico stante la difficoltà delle amministrazioni locali e della stessa Regione a fronteggiare la situazione con misure finanziarie ordinarie, al fine di assicurare le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, attuare gli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità, ripristinare i danni subiti dal patrimonio pubblico e privato, e per la ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione».

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(Il sindaco di Venezia Brugnaro e Zaia alla conferenza stampa sull'acqua alta)

E solidarietà a Venezia è giunta anche dal sindaco di Verona Federico Sboarina.

Ho chiamato il sindaco Luigi Brugnaro per dirgli che siamo vicini a lui e alla sua città, duramente colpita dall'eccezionale acqua alta - ha detto Sboarina - Sono immagini drammatiche che riempiono di preoccupazione. Il nostro pensiero va alle famiglie e ai parenti di chi non ce l'ha fatta, abbiamo i veneziani nel cuore. Al sindaco ho offerto tutta la collaborazione della città di Verona perché vogliamo essere partecipi non solo emotivamente ma anche concretamente. Anche la nostra Protezione Civile ha già dato la disponibilità al centro regionale per intervenire in favore di Venezia. Il capoluogo della nostra regione sta vivendo momenti drammatici, un gioiello messo in ginocchio da una marea eccezionale e con danni incalcolabili. Servono adesso aiuti e soluzioni per salvaguardare non solo i monumenti ma i veneziani, che comunque si sono già rimboccati le maniche.

Nel frattempo, si sono già mobilitati i vigili del fuoco veronesi, partiti per dare una mano ai loro colleghi veneziani.

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(Consiglio regionale allagato)

Ma l'evento eccezionale di ieri è stato al centro di alcuni attacchi politici. Associazioni ambientaliste come il Wwf e il parlamentare veronese del M5S Mattia Fantinati hanno riaffermato le loro critiche sul Mose, l'opera che avrebbe dovuto proteggere Venezia e che dopo tanti anni e tanti soldi spesi ancora non è completata. «Sono stati spesi miliardi in quasi vent'anni di lavori, con varie inchieste di corruzione e una città in costante emergenza: questo è il risultato di 25 anni di governo veneto di centrodestra - ha detto Fantinati - Il Mose è un'importante devastazione ambientale che finora ha procurato soltanto spese e non ha risolto le criticità di Venezia. Oggi la città si trova a fare i conti col malaffare di pochi. Chi ha sbagliato deve pagare e mi auguro che i veneti abbiano la forza, la prossima primavera, di mandare a casa chi ha portato la nostra regione in questo stato».

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