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Abusi sulla nipote di 8 anni, zio condannato a 10 anni di reclusione

Riconosciuta anche una provvisionale di 20mila euro. I reati si sono consumati nel 2009, ma sono riemersi dieci anni più tardi, quando la vittima si è sottoposta ad un percorso di psicoterapia

Si è concluso ieri, 14 ottobre, con una condanna il processo che vedeva imputato per abusi sessuali su minore un 53enne di origini albanesi. L'uomo è stato ritenuto colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio dal collegio giudicante di Verona, che gli ha inflitto la pena di dieci anni di reclusione. Ed è stata inoltre riconosciuta una provvisionale di 20mila euro da versare in favore della vittima, che è la nipote del condannato.

Gli abusi si sono consumati tra il 2009 e il 2010, quando la vittima aveva solo 8 anni. Lo zio ha violato le parti intime della nipote senza farsi vedere da nessuno. Fatti che la piccola si è tenuta dentro per anni e che sono riemersi nel 2019 grazie ad un percorso di psicoterapia. Alla psicologa, la vittima ha riferito di quello che lo zio aveva fatto a lei e che avrebbe fatto anche a sua sorella più grande. La psicologa ha quindi compilato un referto ed insieme ad un'assistente sociale ha inviato una segnalazione qualificata in Procura. Da quella segnalazione sono partite d'ufficio le indagini ed il conseguente processo giunto ieri a sentenza.

Un processo terminato con la condanna del 53enne solo per gli abusi subiti dalla nipote più piccola. I presunti abusi che avrebbe subito la sorella più grande della vittima, infatti, non sarebbero stati punibili perché prescritti. È stato però possibile procedere contro l'uomo per le carezze e i palpeggiamenti sul corpo della nipote di 8 anni, nonostante siano passati 10 anni fra il reato compiuto e la segnalazione in Procura. Non è raro, infatti, che in adolescenza emergano con forza disturbi o disagi ricollegati a traumi subiti in età infantile. Per questo la ragazza, oggi maggiorenne, si era rivolta ad una psicologa. E parlando con lei, i fatti del passato sono tornati alla luce.

Fatti di cui lo zio è stato ritenuto colpevole. Per i giudici, l'uomo dovrà scontare dieci anni di carcere e dovrà versare una una provvisionale di 20mila euro alla vittima, la quale si era costituita parte civile tramite i genitori ed è stata difesa dall'avvocata Anastasia Righetti.

Infine, alcuni atti di questo processo sono stati trasmessi alla Procura e quindi potrebbe scattare un nuovo procedimento. Si sospetta, infatti, che la moglie, il suocero e i cognati dell'imputato abbiano mentito per proteggerlo e quindi potrebbero essere indagati per il reato di falsa testimonianza.

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