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Cronaca

Abusi e diete forzate nella ginnastica, Vanessa Ferrari: «Non sono sorpresa»

Dopo gli esposti di diverse atlete è intervenuta la campionessa dichiarando: «Crediamo a quello che è stato denunciato e siamo vicini a tutti voi. Ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari e a 19 anni mi mandarono in una clinica a Verona»

Finora non aveva rilasciato alcun commento e non perché non avesse niente da dire. Anzi, ne aveva già parlato in un suo libro, ancora prima delle denunce emerse nelle settimane scorse. Vanessa Ferrari è una delle icone della ginnastica italiana. Tra Olimpiadi, Mondiali, Coppa del Mondo ed Europei ha raccolto più di 30 medaglie ed è stata la prima atleta ad eseguire un particolare movimento ginnico, a cui è stato dato il suo nome: il "Ferrari". Veniva dunque automatico chiedere a lei cosa ne pensasse degli esposti presentati da due ex "farfalle" azzurre, Anna Basta e Nina Corradini, le quali hanno dichiarato di aver subito abusi psicologici e diete forzate. Denunce che hanno portato al commissariamento dell'accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio, nella provincia di Monza e Brianza. E i casi di Basta e Corradini non sarebbero neanche gli unici. Ci sarebbero, infatti, anche altre atlete vessate dai loro allenatori, tra cui una 13enne veronese, la cui madre si è rivolta alla Procura di Brescia visto che la figlia si allenava nel territorio lombardo.

«Penso sia arrivato il momento di esprimere il mio pensiero sui recenti avvenimenti», ha scritto ieri sul suo profilo Instagram Vanessa Ferrari, aggiungendo: «Quando sono comparse le prime notizie sulle denunce non sono rimasta affatto sorpresa».
«All'alba dei 32 anni, di cui 25 passati nel mondo della ginnastica, voglio dire che ho vissuto tante esperienze positive ma anche tante negative - ha raccontato la ginnasta italiana - Durante la mia carriera fortunatamente però ho vissuto anche qualche cambiamento nel mio ambiente e mi spiace che ancora oggi ci siano luoghi dove si verificano questi orrori. Conosco perfettamente questi aspetti, l'ho detto più volte, come tanti altri ho vissuto sulla mia pelle i problemi alimentari e a 19 anni mi mandarono in una clinica a Verona e grazie al supporto di esperti e dopo un paio di anni di percorso sono riuscita a guarire. Quindi invito chiunque ne soffra a farsi aiutare perché è davvero fondamentale. Ho avuto modo di confrontarmi anche con il pensiero di altri ginnasti ed ex ginnasti e spero che finalmente si possa intervenire definitivamente affinché la ginnastica, lo sport che amiamo, senza distinzione di sezioni o di livello sia pulito. Crediamo a quello che è stato denunciato e siamo vicini a tutti voi, lo sport è fatto di sacrifici e di rinunce ma prima di tutto, prima di qualsiasi risultato, vengono le persone e la loro salute. Quindi faccio appello all'umanità delle persone perché penso che debba esserci un confine netto tra severità in ottica di disciplina e cattiveria. Detto ciò non sto cercando colpevoli e probabilmente nel profondo le persone non cambieranno mai, ma parlandone costantemente e denunciando tempestivamente spero che si possa far ragionare chi commette queste azioni e scegliere il modo migliore di agire. Concludo invitando a non demonizzare la ginnastica, non è prendendo le distanze da un ambiente che le cose cambiano, perché la ginnastica è un mondo magnifico benché complesso, quindi non rendiamolo ancora più difficile, sta a noi il compito di proteggerlo».

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