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Cronaca

"A Verona 40 farmacie chiuderanno i battenti"

Federfarma: "La manovra del Governo metter a serio rischio il servizio"

“Con la manovra finanziaria del Governo il 20 per cento delle farmacie di Verona e provincia saranno presto a rischio chiusura”. Ad affermarlo è Marco Bacchini, il presidente di Federfarma Veneto, che riunisce i titolari di 1.222 farmacie della regione, fra le quali 218 delle 232 veronesi. Ovvero tutte quelle che non sono gestite dall’Agec. E’ un dato decisamente preoccupante, quindi, quello che fornisce Bacchini. Un dato che diventa ancora più pesante se si considera che la situazione di Verona è ben peggiore di quella del resto del Veneto. Stando a quanto dice Bacchini, infatti, sono per la maggior parte veronesi le farmacie a rischio chiusura nella nostra regione: ben 40 su 50.

“Secondo ciò che ho verificato confrontandomi con lo studio di consulenza fiscale che segue gli aderenti a Federfarma, qui la situazione è particolarmente pesante e a soffrire di più saranno le farmacie più piccole o che comunque vendono prevalentemente farmaci non da banco”. Se dovessimo fare una classifica del rischio, quindi, troveremmo al primo posto le farmacie dei paesi e dei quartieri ed all’ultimo quelle del centro della città. “Non è una boutade ma purtroppo la cruda realtà – aggiunge Bacchini – che per quanto riguarda i dati regionali viene evidenziata da uno studio realizzato da Federfarma nazionale regione per regione”.

La causa dell’allarme che lanciano i farmacisti sono i tagli nel sostegno agli acquisti dei farmaci contenuti nella manovra predisposta da Giulio Tremonti. ”La manovra, se confermata, peserebbe sulle farmacie italiane per più di mille milioni di euro l'anno. Considerati gli attuali ricavi della farmacie il taglio sarebbe del 30 per cento dell'utile lordo, e a tutto questo bisogna aggiungere gli effetti delle riduzioni dei fondi destinati alla sanità delle singoli regioni, che per il Veneto ammontano a 350 milioni di euro. Due settimane fa avevamo comunicato i numeri del risparmio farmaceutico operato soprattutto in farmacia (2,4 milioni di euro in Veneto nel primo trimestre del 2010) nonostante il costante aumento delle ricette a causa dell’invecchiamento della popolazione e adesso vediamo che uno stringente giro di vite viene operato proprio ed esclusivamente nei confronti delle farmacie. Una grave incongruenza a causa della quale non saremo inoltre più in grado di offrire servizi utili per il cittadino quali screening, misurazioni della pressione agli ipertesi, assistenza ai pazienti diabetici, informazione e prevenzione nelle scuole, informazioni sanitarie alla popolazione e molto altro”. Come dire che, se Federfarma ha ragione, curarsi sarà nel prossimo futuro sempre più difficile.

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