Verona, per il pirata del Fenilon niente domiciliari ma obbligo di dimora

Avrà l'obbligo di dimora il 35enne di Villafranca che il 30 maggio scorso alla guida della sua Opel fu coinvolto in un incidente che costò la vita al giovane motociclista di 27 anni Nicolò Brustall e fuggito dopo l'impatto.

Lo ha deciso il gip Rita Caccamo che, su richiesta della difesa, ha modificato l'orario di permanenza obbligata in casa per consentirgli di andare a lavoro. M.S., 35 anni, a cui è stata ritirata la patente, non potrà uscire dalle 20 alle 4.30 del mattino. Obbligo di dimora nell'abitazione della fidanzata, con cui vive, perché come spiega L'Arena per il gip esiste il rischio che possa “mettere a repentaglio la sicurezza altrui” (ha avuto due denunce per guida in stato di ebbrezza) ed è quindi necessario “limitarne gli spostamenti in zone ad alta densità di traffico”.

Sull'uomo pende un'accusa per omicidio colposo e il sostituto procuratore Simona Macciò ne aveva chiesto gli arresti domiciliari; misura che non può essere applicata perché il reato contestato non prevede, in caso di condanna, una pena superiore ai tre anni.

I fatti risalgono al 30 maggio scorso in via Fenilon, zona San Massimo: Nicolò Burstall, 27 anni titolare di una gastronomia di cibo etnico in via Teatro Ristori, in centro, era in sella al suo scooter Yamaha quando si è verificato l'urto con lo specchietto di un'auto. Questione di un attimo, con Burstall che non ha potuto far nulla per deviare la traiettoria ed è finito fuori strada, morendo praticamente sul colpo. Dell'automobilista, invece, nessuna traccia, fatto salvo per alcuni frammenti dello specchietto rimasti sull'asfalto e dai quali gli agenti della polizia municipale dopo una decina di giorni sono riusciti a risalire al pirata.