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Cronaca

Verona, droga e corruzione nel carcere di Padova: indagini anche in città

Quindici le persone finite in manette, tra cui sei secondini del carcere patavino. La maxi operazione partita all'alba ha visto coinvolti oltre 100 militari con perquisizioni in tutta Italia, anche a Verona

Spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione di pubblici ufficiali. Sono questi i reati contestati ai destinatari delle quindici misure cautelari emesse dal gip del tribunale di Padova, Mariella Fino, a conclusione di una vasta indagine, denominata "Apache", su episodi di presunta corruzione nel carcere "Due palazzi". Tra gli arrestati compaiono sei agenti di polizia penitenziaria, in servizio proprio nel penitenziario, e un avvocato. Altri nove agenti sono indagati per gli stessi reati.

L’operazione che ha visto coinvolti oltre 100 militari, è scattata all'alba a Belluno, Lecce, Matera, Napoli, Rovigo, Salerno, Torino, Trieste, Venezia, Varese, Verona, Vicenza e a Porto Tolle (Rovigo). Contestualmente sono state eseguite oltre trenta perquisizioni anche negli edifici della casa di reclusione di Padova a carico di vari soggetti coinvolti a vario titolo nell’indagine, tra cui agenti di custodia.

Le indagini hanno consentito di smantellare un sistema di consegne di droga, cellulari ed altre utilità all'interno del carcere. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i sei agenti della polizia penitenziaria del Due Palazzi, in concorso con familiari ed ex detenuti, avrebbero introdotto in carcere droga - eroina, cocaina, hashish, metadone - e materiale tecnologico vietato, tra cui telefonini, schede sim e chiavette usb. Il tutto sarebbe poi stato fatto arrivare ai detenuti che avrebbero ricambiato il favore.

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