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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Crisi: è boom degli sfratti, ma i padroni di casa "chiudono un occhio"

Anche a Verona le famiglie faticano a pagare l'affitto e vengono sfrattate, ma i padroni di casa non cacciano le persone dalle case

La crisi morde duramente anche a Verona e a farne le spese sono soprattutto i redditi bassi, in particolare chi non può permettersi una casa di proprietà. L'anno scorso, infatti, nella nostra provincia gli sfratti sono cresciuti del 4,54 % e quelli per morosità sono stati addirittura 1267. A questo dato sconcertante, però, fa da contraltare il drastico calo delle richieste delle esecuzioni di sfratto che hanno fato segnare addirittura un -18,70%. Già anche gli sfratti eseguiti che sono scesi del 17, 13%.  In altre parole possiamo dire che nonostante le famiglie facciano fatica a pagare gli affitti e vengano sfrattate, i padroni di casa "chiudono un occhio" e non procedono alle esecuzioni degli sfratti. 

Guardando i dati nazionali complessivi del 2011, ancora incompleti, si nota  una condizione di sofferenza sociale acuta: quasi 64 mila nuove sentenze emesse, di cui quasi 56 mila per morosità e 124 mila richieste di esecuzione forzata. Non tragga in inganno, quindi, il meno 2,3% sul totale degli sfratti emessi nel 2010. Sono incompleti i dati di grandi città, per fare un esempio Milano, Napoli e Bari e di numerose medie e piccole città italiane. Il dato degli sfratti è pertanto ancora in aumento pesante su tutto il territorio nazionale e crescono di oltre l’11% le richieste di esecuzione forzosa degli sfratti con l’Ufficiale Giudiziario. Malgrado l’aumento clamoroso degli ultimi anni, la morosità riesce a crescere ulteriormente.

Nel 2011, gli sfratti per morosità sfiorano il 90% del totale delle nuove sentenze emesse (contro l’85% dello scorso anno). A questi dati agghiaccianti, vanno aggiunte le conseguenze inevitabili derivanti dai tagli sociali effettuati dal governo con l’azzeramento del fondo sociale per gli affitti che riguardava circa 300 mila famiglie sul territorio nazionale con redditi bassi. Dallo scoppio della crisi, l’andamento degli sfratti segnala con evidenza l’acuirsi di una irrisolta questione sociale legata al diritto alla casa negato.

Senza iniziative adeguate di contrasto, calcoliamo 250.000 nuovi sfratti nei prossimi 3 anni, di cui 225.000 per morosità incolpevole. Serve una sospensione immediata dell'esecuzione di tutti gli sfratti, compresa la morosità incolpevole e uno stanziamento straordinario per ripristinare un fondo sociale per gli affitti adeguato alle esigenze delle famiglie in difficoltà. Serve un piano straordinario per gli alloggi popolari, utilizzando con priorità il patrimonio pubblico e le aree pubbliche. Questa sarebbe una “valorizzazione sociale” dei beni pubblici e non la dismissione speculativa che il governo prepara. Sarebbe una grande opera pubblica, un investimento per il lavoro e la giustizia sociale.”

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