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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Leardini assolto grazie allo "spazza-corrotti": è l'accusatore di Giacino e Lodi

Dopo la condanna arrivata dal Tribunale collegiale di Verona, la Corte d'Appello ha accolto le istanze della difesa in virtù della normativa entrata in vigore lo scorso 18 dicembre

La Corte d'Appello di Venezia, nel pomeriggio dell'11 marzo, ha assolto dal reato di indebita dazione il costruttore Alessandro Leardini, giudicandolo «non punibile». Leardini è il principale accusatore del vicesindaco di Verona Vito Giacino e della moglie avvocato Alessandra Lodi, entrambi poi arrestati e condannati per lo scandalo tangenti. 

Al processo d'appello bis, Giacino e Lodi sono stati condannati ad una pena rispettivamente di 4 anni e di 3 anni e 4 mesi, mentre, come spiega Laura Tedesco sulle colonne del Corriere di Verona, Leardini aveva subito una condanna al minimo della pena dal Tribunale collegiale di Verona (ovvero 2 mesi) il 12 settembre 2017, sempre per una vicenda relativa al caso-mazzette che ha visto implicato l’ex assessore all’urbanistica, che è stata quindi annullata dalla prima sezione d’Appello. 

Per le motivazioni occorre attendere (fino a 90 giorni), ma in aula il presidente della Corte d’appello ha fatto riferimento all’articolo 323 ter del codice penale, il quale è stato modificato dalla "legge spazza-corrotti" il 18 dicembre. Con tale norma sono stati estesi i casi di "non punibilità" a chi denuncia episodi di corruzione pur avendo pagato mazzette «se entro sei mesi dalla commissione del fatto lo denuncia volontariamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e per individuare gli altri responsabili». I difensori del costruttore dunque hanno invocato la piena assoluzione basandosi sulle nuove normative "che, in tema di indebita dazione, prevedono la causa specifica dell’esclusione del reato", che è stata accolta dai giudici. 

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