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Cronaca Roveredo di Guà / Via XXV Aprile

16enne minacciato, rapinato e buttato a terra da un coetaneo per il cellullare

Stava chiacchierando con un'amica, quando è stato strattonato da un giovane della sua età, che subito voleva impossessarsi del suo portafogli, ma dal momento che non l'aveva con sé si è fatto consegnare l'iPhone

Rapida e brutale, una rapina si è consumata a Roveredo di Guà. La vittima è un ragazzo del posto di 16 anni, che è stato privato del proprio cellulare da un coetaneo di origini marocchine, ma nato in Italia e residente nella provincia di Vicenza. 
Erano circa le 22.30 e l'adolescente si trovava in compagnia di un'amica della stessa età in via XXV Aprile, all'altezza dell'incrocio con via Ponte Sinistra, in prossimità dei campi sportivi: i due stavano chiacchierando, quando è scattata l'aggressione. Il ragazzo ha sentito qualcuno che lo strattonava da una spalla, ma inizialmente pensava fosse un conoscente che voleva fargli uno scherzo, invece si trattava del giovane vicentino, che gli ha subito intimato di consegnargli il portafogli. Ma il ragazzo non lo aveva con sé e la situazione è degenerata, con il rapinatore che ha iniziato a minacciarlo di morte per farsi consegnare l'iPhone che aveva in mano e convincerlo a non denunciare l'episodio a genitori e carabinieri. Impaurito da tutta quella aggressività, il 16enne ha lasciato che gli sfilasse il dispositivo dalle mani e proprio quando pensava che tutto fosse oramai finito è stato scaraventato a terra, con il malvivente che lo ha afferrato per la mandibola ordinandogli di rifergli il codice PIN per sbloccarlo. Solo allora il nordafricano si è allontanato, facendo perdere le proprie tracce. 
Ancora scosso per quanto era accaduto, il ragazzo è rientrato a casa e ha raccontato la vicenda ai genitori, così il giorno successivo è stato accompagnato alla stazione dei carabinieri per denunciare il tutto. Coordinati dal luogotenente Fabrizio Di Donato, i militari hanno subito dato il via alle ricerche, ottenendo in fretta i primi riscontri: il rapinatore infatti, nonostante la giovane età, aveva già diversi precedenti alle spalle e la descrizione fornita dalla vittima e dall'amica che era con lui, ha messo gli investigatori sulla pista giusta. Il riconoscimento fotografico poi ha dato la svolta definitiva alle indagini guidate dal sostituto procuratore del Tribunale dei minorenni di Venezia Giulia Dal Pos ed è scattata la denuncia per rapina aggravata. 

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