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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Come scegliere una stufa a pellet e ottenere il bonus termico

Sconto dal 50 al 65% sul prezzo di acquisto

Oltre al riscaldamento a gas, visto il costo delle bollette, un numero in crescita di persone si sta avvicinando in questi anni alla stufa a pellet per un risparmio e per avere un ambiente bello caldo. Economica ed ecosostenibile, facile da installare, ha ottime prestazioni, è programmabile, riscalda quando e dove serve, tutto questo la rende sempre più diffusa anche nel vicentino. 

Come funziona la stufa a pellet

La stufa ha come sistema di combustione il pellet, un materiale naturale formato dalla segatura del legno, fatta essiccare e compressa in piccoli cilindri con l’aiuto della lignina.

Il combustibile si trova all’interno di un serbatoio e viene prelevato dalla coclea nella quantità necessaria che serve per scaldare, a questo punto l’aria forzata trasforma la combustione in calore, mentre i fumi prodotti vengono espulsi da un ventilatore. Inoltre, ad assicurare il corretto funzionamento della stufa ci pensa la centralina elettrica.

Bonus termico

Il pellet è senza dubbio un combustibile vantaggioso con rendimento energetico del 90%, rispetto all’80% del legno (la cosa importante è la qualità del pellet; maggiore sarà la qualità, massimo il rendimento). Il risparmio annuo stimato è considerevole: dai 300€ ai 1000€ all’anno. 

Si può approfittare degli sgravi fiscali per l’installazione delle stufe a pellet. Questo permette di recuperare una parte della spesa, attraverso il Conto Termico, sconto in fattura o con gli incentivi per le ristrutturazioni edilizie. Queste operazioni vengono fatte dal venditore su richiesta del cliente. Bonus con sconto del 50 o 65% sul prezzo di acquisto.

Come scegliere la stufa a pellet

Divenute oggetti d’arredamento grazie alla loro estetica e alla loro bellezza di design, nello scegliere il modello migliore di stufa a pellet è necessario fare alcune considerazioni molto pratiche.

  • Una delle prime valutazioni è identificare il volume che si dovrà riscaldare.
  • Altro aspetto da considerare è quello inerente alla obbligatorietà per Legge della canna fumaria. In pratica, o si dispone di un impianto destinato alla dispersione dei fumi, oppure, se si ha la tradizionale canna fumaria bisognerà fare una modifica al fine di renderla idonea alla stufa a pellet installata.
  • Grazie al suo termostato, si potrà regolare tanto la potenza quanto la temperatura desiderata. Durate le rigide giornate invernali, si avrà, perciò, sempre un dolce calore.
  • La stufa si accende e, così facendo si attiva la combustione del pellet, attraverso una centralina. L'utente può impostare in autonomia la temperatura desiderata programmando accensione e spegnimento a seconda delle proprie esigenze. 
  • Le versioni più moderne consentono di gestire la programmazione a distanza, dunque, si può scegliere quando si desidera accendere la stufa da dove ci troviamo.
  • Una stufa a pellet di nuova generazione, 5 stelle, è ecologica
  • La manutenzione è molto semplice e fai-da-te.
  • La stufa a pellet è bella, lo studio sull’estetica e il design di queste stufe si è scatenato tanto da creare dei modelli all’ultimo grido!

Come capire se la stufa a pellet funziona bene

La stufa a pellet è perfetta per scaldare grandi e piccoli ambienti, ma per farlo deve funzionare correttamente. Per essere sicuri che non ci siano problemi ci sono dei segnali chiari come:

  • Riscaldamento: la stufa scalda bene sia quando è a pieno regime, sia quando è al minimo
  • Assenza di fumo: se nelle stanze non ci sono residui di fumo, vuol dire che la stufa non ha problemi
  • Fiamma viva: in una stufa che funziona correttamente la fiamma è gialla ed è costante. Se invece è debole o va verso l’altro, è bene controllare se la guarnizione aderisce alla porta o se il cassetto della cenere è bloccato
  • Vetro pulito: con la cenere e il calore il vetro può sporcarsi, ma se è eccessivo e ad esempio se non riusciamo a vedere all’interno, allora bisogna chiamare un tecnico. Inoltre per farlo tornare come nuovo è sufficiente usare la cenere, basterà strofinarla sulla superficie e in pochi minuti brillerà
  • Completa combustione del pellet: se il materiale brucia completamente vuol dire che non ci sono problemi, altrimenti se rimangono dei pezzi, probabilmente il tiraggio non funziona bene e deve essere controllato o pulito. Inoltre, è importante acquistare sempre pellet di qualità e certificato
  • Manutenzione costante: una volta l’anno è necessario pulire la camera di combustione e lo scarico dei fumi

Come riconoscere un pellet di qualità?

Il pellet è di facile reperimento, solitamente disponibile in sacchi da 15kg circa; non necessita di grandi spazi di stoccaggio, a differenza della legna. Ha un basso impatto ecologico essendo un materiale di scarto privo di sostanze chimiche.

I parametri importanti da prendere in considerazione: il contenuto di ceneri (un pellet che ne contiene molte produce più polveri nella combustione e costringe a pulire più frequentemente la stufa) e la quantità di segatura nel sacchetto (tanta segatura indica che il pellet tende a sfaldarsi e darà problemi di pulizia).

Il pellet viene distinto in tre categorie:

  • Classe A1: corrisponde alla qualità più elevata, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo pari allo 0,7%;
  • Classe A2: caratterizzata da un contenuto di ceneri minore o al massimo uguale all'1,2%;
  • Classe B: per utilizzo non domestico, caratterizzata da un contenuto di ceneri massimo del 3,5%.

La materia prima, in realtà, non è determinante per riconoscerne la qualità, fatto salvo che il pellet deve essere fatto con legno vergine che ha subito unicamente trattamenti di tipo meccanico (non da scarti di falegnameria verniciati o incollati). Visivamente, invece, è importante prendere in mano in sacchetto e vedere quanti residui di pellet sbriciolato ci sono. Deve essere compatto: molti residui, infatti, indicano pellet di qualità inferiore.

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