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Venerdì, 19 Aprile 2024
Benessere

Allergia ai pollini: l’allarme lanciato dagli esperti

La percentuale di bambini allergici sfiora ormai il 40%. Consigli e curiosità

Anche se fa ancora freddo, presto inizierà il bel tempo e le piante e gli alberi fioriranno. Primavera, polline e allergia vanno di pari passo. Pertanto, oggi parleremo dell'allergia ai pollini e dei segnali di pericolo che dovresti tenere a mente. La percentuale di bambini allergici sfiora ormai il 40%: è l’allarme lanciato dagli esperti della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP) che, in vista del XXIII Congresso Nazionale, ha analizzato la situazione. Quali sono i sintomi e le cause? Cosa si può fare?

“Nei bambini al di sotto dei 14 anni ci attestiamo ormai su percentuali che vanno dal 30 al 40%. Ciò significa che ci troviamo di fronte a un gran numero di malattie in quanto le patologie allergiche hanno un’espressività clinica molto variegata. Per esempio, nel bambino i sintomi interessano principalmente la pelle: la prima manifestazione di un’alterata risposta del sistema immunitario nei confronti di sostanze estranee infatti è la dermatite atopica, una malattia che si esprime particolarmente nei primi anni di vita. Col passare degli anni si rendono più evidenti altre manifestazioni, soprattutto a carico dell'apparato respiratorio, come la rinite allergica e l’asma”. - lo spiega Gianluigi Marseglia, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia e Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica.

Sintomi di allergia ai pollini 

Se tuo figlio ha prurito agli occhi, occhi rossi, prurito al naso, naso che cola o starnuti (ripetuti), dovresti pensare che potrebbe avere un'allergia primaverile . Prurito alla gola o prurito alle orecchie non dovrebbero essere trascurati, tanto meno se il bambino inizia con tosse, respiro sibilante al petto, costrizione toracica o affaticamento respiratorio. Il polline può causare infiammazione dei bronchi e produrre una crisi di broncospasmo. La tosse notturna è un equivalente asmatico. Quindi, se il bambino inizia a tossire, prevalentemente di notte, non esitare a consultare uno specialista in allergie infantili.

Strumenti ai tempi del COVID

Un contributo a una più completa gestione dei piccoli pazienti allergici viene anche dalla tecnologia. Ad esempio, un ruolo importante è giocato dalla telemedicina.

“Stiamo allestendo dei sistemi di telemedicina per la gestione telematica a distanza dei bambini allergici e questo ha diversi vantaggi. Un primo beneficio è sul piano economico perché, non dovendosi spostare, i genitori non sono costretti a perdere giorni di lavoro per portare i bambini a fare le visite; i controlli a distanza consentono inoltre un monitoraggio strettissimo. Per esempio – conclude il Presidente SIAIP- nel caso di un piccolo paziente asmatico possiamo chiedere a lui o ai suoi genitori di eseguire ripetute spirometrie i cui risultati ci consentono di modulare la terapia sulla base delle modificazioni osservate. Si tratta di uno straordinario successo frutto dell'evoluzione tecnologica che, ai tempi del Covid, trova una ricaduta ancor più importante. Un altro aspetto, che stiamo portando avanti e che costituirà un punto di forza del nostro prossimo congresso, è rappresentato dalla realizzazione di un progetto di intelligenza artificiale con i big data, un campo in cui siamo fra i primi ad addentrarci. Un conto infatti è valutare informazioni relative a poche decine o centinaia di pazienti, un altro è raccogliere i dati di migliaia di pazienti affetti da una malattia allergica. Si tratta di informazioni che potranno consentire di migliorare la gestione diagnostica e terapeutica dei nostri pazienti”.

Allergie: la risposta della medicina 

“Grazie alla ricerca di base stiamo cercando di capire come l'ambiente riesce a modulare la genetica. La comprensione dei meccanismi molecolari alla base delle manifestazioni allergiche sta consentendo di sviluppare farmaci intelligenti che vanno a centrare con precisione il meccanismo che innesca la reazione allergica. Si tratta di un intervento che rientra nella medicina di precisione: oggi per esempio – continua Marseglia - disponiamo di anticorpi monoclonali intelligenti con cui siamo in grado di curare anche nei bambini le malattie allergiche gravissime come per esempio le forme gravi di asma o di dermatite atopica. Una seconda linea di ricerca mira a individuare i fattori che possono permetterci di identificare precocemente i soggetti a potenziale rischio di sviluppare forme severe, nei quali possiamo instaurare una prevenzione ambientale, alimentare o farmacologica per evitare che questi individui possano andare incontro a forme persistenti più gravi. Tutti temi che affronteremo in occasione del prossimo congresso della SIAIP”. - conclude Gianluigi Marseglia

Curiosità sui pollini

  • Stagione dell'impollinazione: ogni pianta ha una stagione dell'impollinazione e non è sempre durante la primavera. Ci sono piante, come le arizónicas, che impollinano in inverno. Pertanto, in inverno c'è anche il polline ambientale.
  • Zone costiere: le zone costiere hanno livelli più bassi di polline e per tempi più lunghi. Le aree interne hanno livelli di polline più elevati ma per un tempo più breve.
  • Nelle giornate ventose, secche e soleggiate c'è più polline ambientale.
  • Nelle giornate umide o piovose , la quantità di polline diminuisce perché la pioggia “lava” il polline dall'ambiente.
  • Frutta e verdura possono avere grani di polline attaccati a loro. Per questo motivo è conveniente lavarli e sbucciarli.
  • Anche il miele e la pappa reale possono contenere polline. Se noti che il bambino presenta sintomi durante l'assunzione di questi prodotti, non esitare a consultare uno specialista in allergia infantile.
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