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Giovedì, 28 Marzo 2024
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«Nessuna procedura di licenziamento per don Marco Campedelli», ma il presidio resta

Il servizio diocesano per l'insegnamento della religione cattolica ha confermato che il professore non rischia il posto, ma la manifestazione di solidarietà organizzata in Piazza dei Signori è confermata

Il licenziamento non c'è, ma il caso resta. Ed anche la manifestazione di questa sera, 1 luglio, a Verona. Alle 19, in Piazza dei Signori, si terrà un presidio di solidarietà per don Marco Campedelli, il professore di religione che aveva criticato la "lettera elettorale" del vescovo di Verona Giuseppe Zenti. Era infatti circolata la notizia che, per quella disputa, l'incarico di Campedelli come docente al liceo Scipione Maffei non fosse stato rinnovato da Zenti. Notizia che la diocesi veronese ha smentito, senza però riuscire a smorzare l'ondata di rabbia contro il vescovo.

«Non c'è nessuna procedura di licenziamento in corso da parte del servizio diocesano per l'insegnamento della religione cattolica nei confronti del sacerdote Marco Campedelli, anche perché l'incarico del professore è annuale, con contratto che parte dall'1 settembre dell'inizio dell'anno scolastico e scade il 31 agosto dell'anno seguente. Quindi, don Marco Campedelli è ancora pienamente in servizio come docente di religione del liceo Maffei». Questo è quanto comunicato dalla diocesi di Verona, la quale ha voluto manifestare anche «vicinanza e stima ai docenti di religione», rassicurandoli che «non è in corso alcuna deriva gestionale nei loro confronti».
Viene infatti specificato, sempre nella nota diffusa dalla diocesi scaligera, che il potere di assumere o licenziare un professore di religione non è in mano al vescovo ma all'autorità scolastica. Il vescovo può invece riconoscere a un uomo o a una donna l'idoneità all'insegnamento della religione. Ed è vero che senza quella idoneità il docente non può insegnare, ma una volta riconosciuta c'è bisogno di una particolare procedura e non di una semplice parola del vescovo per revocarla.

L'amarezza tra studenti e cittadini, però, rimane. E soffia sulle braci di una campagna elettorale, che si è conclusa con la vittoria del centrosinistra di Damiano Tommasi, ma che non sembra ancora del tutto terminata.
Prima del ballottaggio, creò una forte spaccatura una lettera inviata ai sacerdoti della diocesi dal vescovo Zenti. Vescovo, tra l'altro, formalmente in pensione per raggiunti limiti di età, ma ancora in carica fino alla nomina del sostituto. Zenti, nel suo messaggio, chiedeva di valutare i programmi dei candidati, indicando «presenze o carenze di valori civili con radice cristiana» soprattutto su tematiche come l'aborto, l'eutanasia e «la famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia del gender». Una lettera che fu interpretata come velata indicazione di voto a favore del sindaco uscente Federico Sboarina. Sindaco che poi non è stato riconfermato.
Contro la lettera di Zenti si schierò don Marco Campedelli con un'altra lettera in cui condivideva perplessità sorte non solo nel suo animo e in cui sottoponeva delle riflessioni sul rapporto tra Chiesa e politica. Per quella critica, sembrava che don Marco Campedelli avesse perso il suo posto di insegnante di religione al liceo Maffei. E il presunto licenziamento ha fatto montare la protesta degli studenti, i quali scendono in Piazza dei Signori alle 19 di stasera proprio per manifestare solidarietà al professore.
«Come comunità studentesca e come suoi alunni siamo laicamente e sinceramente dalla parte del prof Campedelli, che con coraggio ed onestà sta cercando di scardinare gli atteggiamenti reazionari che tentano di imporre dogmi religiosi nella politica», ha affermato Camilla Velotta, coordinatrice della Rete degli studenti Medi di Verona. «Come alunne e alunni di Campedelli - ha aggiunto Emma Mazzi, rappresentante d'istituto del Liceo Maffei - siamo indignati per quanto sta succedendo al nostro docente, competente e rispettoso, che dedica il proprio tempo alla costruzione di una comunità studentesca e cittadina che sappia essere realmente compassionevole, inclusiva, innovativa».

Piena solidarietà a don Marco è stata espressa anche attraverso un messaggio sottoscritto da circa 200 ex alunne e alunni del liceo Scipione Maffei di Verona. Mentre sono quasi 6mila le firme per la petizione contro la rimozione del professore di religione.

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