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Martedì, 23 Aprile 2024
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Caso-tamponi, Report e intercettazioni, Zaia: «Sono responsabile di quello che dico»

Il presidente della Regione interviene sulle polemiche seguite all'inchiesta giornalistica andata in onda su Rai 3 in cui sono state rese note alcune sue intercettazioni telefoniche. «Si citano solo tre parole ma non tutta la telefonata»

A Una Montagna di Libri per rispondere ad una montagna di polemiche. Ieri, 3 gennaio, Luca Zaia ha presentato il suo libro "I pessimisti non fanno fortuna" a Cortina, dove è in corso la manifestazione Una Montagna di Libri. Ed il presidente della Regione Veneto ha colto l'occasione per commentare l'inchiesta giornalistica andata in onda lunedì scorso su Rai 3. Il programma Report ha ricostruito una vicenda su cui la Procura di Padova sta ancora indagando. I fatti risalgono al periodo tra la prima e la seconda ondata di contagi da coronavirus, nel 2020, quando la Regione Veneto acquistò dei test-rapidi per individuare i positivi al virus. Il dubbio riguarda la bontà di questi test, sostenuta dall'ex direttore del laboratorio di microbiologia dell'ospedale di Treviso Roberto Rigoli, il quale risulta indagato insieme a chi ha dato il via libera all'acquisto dei test, l'ex direttice generale di Azienda Zero Patrizia Simionato.

La Regione Veneto ha già criticato la ricostruzione di Report, in cui sono presenti anche delle intercettazioni telefoniche. In queste intercettazioni, Zaia attacca pesantemente il medico Andrea Crisanti, il quale si è poi dimesso dal Bo di Padova.

A Cortina, Zaia ha preso di petto la polemica senza smentire il contenuto delle intercettazioni. «Sono responsabile di quello che dico», ha detto il presidente del Veneto, che ha poi strappato una risata e un'applauso con una battuta. «La cosa straordinaria è che io parlo in veneto e sono tutte intercettazioni in italiano».
Ma andando al di là delle battute, Zaia ha precisato: «Di queste quattro telefonate ce n'è una, di cui si citano tre parole ma non si cita tutta la telefonata. In questa telefonata, in sintesi, io dico al mio dirigente che è da un po' che va avanti questa solfa che abbiamo denunciato il professor Crisanti. Ma più diciamo che non è vero e più monta la polemica, al punto che il Senato Accademico si interroga giustamente. E allora dico di attenderli alla fine, perchè poi vanno allo schianto quelli che sostengono che lo abbiamo denunciato. Vengono però scritte due righe e al Senato Accademico in cui si dice che non è vero niente. E la polemica sparisce. Noi non abbiamo denunciato nessuno e non abbiamo neanche fatto esposti, non sto giocando con le parole. Semplicemente dal primo giorno del Covid, 21 febbraio 2020, noi da un lato abbiamo cercato di cristallizzare una vicenda che non sapevamo che corso avrebbe avuto e soprattutto che esiti avrebbe avuto. E dall'altro ho detto di notificare alle Procure con cadenza regolare la storia di quello che stavamo facendo. E penso che abbiamo mandato bancali di carte in Procura. Poi tutto quello che veniva fuori, che so una contestazione da una parte o dall'altra, i miei tecnici provvedevano a prendere le dichiarazioni, argomentare scientificamente e mandare in Procura. È esattamente quello che è accaduto. In quell'intercettazione, io non sto parlando con un sicario, ma con il direttore generale dell'Azienda Zero».
Infine, sul suo rapporto con Crisanti, Zaia ha dichiarato: «Se fate una ricerca sui motori di ricerca di mie dichiarazioni non ne trovate in due anni e mezzo. Non ho mai dichiarato nulla. Io ho sempre creduto al lavoro di squadra e l'ho sempre portato avanti. Nel team abbiamo anche altri accademici, tutti nel comitato tecnico scientifico regionale Covid insieme al professor Crisanti. Io ne parlo con dolore di questa vicenda, ho tentato fino in fondo di fare squadra. Ma la situazione è stata di continue affermazioni pubbliche dove mi sono trovato con dirigenti attaccati, mi sono trovato con l'ammutinamento di tutti i primari di microbiologia che si sono trovati in difficoltà per le dichiarazioni. Io ho dovuto fare una scelta. E va detto che al professore non sono mai state negate le risposte, gli investimenti e nessuno ha mai sostituito Crisanti nel comitato tecnico scientifico. Per me resta un valido professionista, non ho nulla da dire».

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