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We Run in aiuto alle donne in difficoltà e rilancia l'iniziativa per il 2020

I quasi 4 mila euro raccolti nell'edizione 2019 della corsa, sono stati devoluti a due associazioni: la Protezione della Giovane, alla quale è stato donato l’importo di 2.760 euro, e D-Hub, che ha beneficiato di un assegno di 1.240 euro

Non c’è maltempo che fermi le runner veronesi. Tanto più se corrono per una buona causa. Ne è prova evidente il bilancio della We Run, la corsa per dire no alla violenza sulle donne che si è svolta lo scorso 25 novembre.

Quasi 1200 partecipanti e 4 mila euro raccolti con le iscrizioni, quasi il doppio della somma dell’anno precedente, che dimostra l’ampia partecipazione dei cittadini non solo alla gara ma anche ai progetti benefici ad essa legati.

Quest’anno, infatti, la corsa ha supportato ben due associazioni veronesi, la Protezione della Giovane, alla quale è stato donato l’importo di 2.760 euro, e D-Hub, che ha beneficiato di un assegno di 1.240 euro.

Le somme andranno a supportare due importanti progetti a favore del recupero di donne che vivono momenti di difficoltà: un servizio di aiuto psicologico per donne accolte in emergenza nella casa della Protezione della Giovane e un tirocinio di tre mesi nel laboratorio sartoriale di D-Hub per il reinserimento nel mondo del lavoro.

Gli assegni simbolici sono stati consegnati martedì in municipio dalla presidente dell’associazione Angels in Run Anna Marostica. A riceverlo, Anna Sanso per conto dell’associazione Protezione della Giovane, e Maria Antonietta Bergamasco per D-Hub.
A fare gli onori di casa, gli assessori alle Pari opportunità Francesca Briani e allo Sport Filippo Rando.

«Il maltempo di quella domenica non ha fermato i runner e la loro voglia di fare del bene, tutti insieme – ha detto l’assessore Briani-. Una caratteristica, questa, tipica delle donne, che sanno fare squadra per raggiungere un obiettivo comune. La We Run ne ha raggiunti ben due contemporaneamente, ovvero sensibilizzare la cittadinanza sul fenomeno della violenza sulle donne e finanziare due progetti di recupero sociale. Farlo attraverso un momento di festa e spensieratezza come una corsa tutti insieme, è decisamente il modo più bello per fare rete».

«La cronaca ogni giorno ci racconta di come il fenomeno della violenza sulle donne non accenni a diminuire, chiamando ciascuno di noi ad un esame di coscienza - ha detto Rando -. Per fortuna, ci sono anche buone notizie, come quella di oggi, un lieto fine che premia impegno e solidarietà. La We Run si è confermata ancora una volta un’iniziativa vincente, capace di sensibilizzare attraverso lo sport e lo stare insieme».

«Siamo fieri di poter dare un contributo importante a due realtà che, messe in rete fra loro, possono fare veramente la differenza per le donne che si trovano in un momento delicato della loro vita e che hanno bisogno di tutto il sostegno possibile per rialzarsi- aggiunge la presidente Marostica -. Quest’anno i partecipanti hanno scelto personalmente quale progetto supportare, un modo per coinvolgerli nella rete di solidarietà che contraddistingue la manifestazione. Siamo già al lavoro per il prossimo appuntamento, con obiettivi sempre più ambiziosi».

Il prossimo appuntamento con We Run – Libere di correre è fissato per novembre 2020, a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Tra le varie iniziative, l’associazione Angels in Run organizza ritrovi settimanali durante tutto l’anno, per consentire a chiunque, e in particolare alle donne, di non correre mai da soli.
In sala Arazzi erano presenti anche la vicepresidente di Angels in Run Elen Bono, Silvia Ferrari di Protezione della Giovane e i rappresentanti di alcune aziende sponsor che hanno contribuito alla We Run: Silvia Scaramuzza per Progetto Quid e Nicola Tridapali di NaturaSi.

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