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Presìdi-sentinella e più informazione per contrastare le violenza sulle donne

Il prefetto Cafagna: «Le istituzioni e la società veronese sono chiamate a dare una risposta forte e soprattutto concreta per rafforzare un sistema che avvicini le donne in difficoltà agli strumenti di sostegno»

Si sono riuniti nei giorni scorsi, i rappresentanti degli enti che avevano sottoscritto il Protocollo per il contrasto alla violenza contro le donne, strumento finalizzato alla creazione di una rete territoriale per esaminare il fenomeno della violenza di genere e per verificare lo stato di attuazione delle attività. I lavori sono stati coordinati dal prefetto di Verona Donato Cafagna e sono intervenuti l'assessore alle pari opportunità di Verona Francesca Briani, la presidente del Tribunale Antonella Magaraggia ed il procuratore aggiunto Bruno Bruni. Hanno partecipato, inoltre, rappresentanti della Provincia, del Gup del Tribunale Penale, della Procura, delle forze dell'ordine, della polizia locale, dell'università, dell'ufficio scolastico, dell'Aoui, dell'Ulss 9 Scaligera, degli Ordini e delle associazioni dei medici, dei farmacisti e degli avvocati, del Comitato dei Sindaci dell'Ulss, del Centro Antiviolenza Petra, del Telefono Rosa e delle organizzazioni sindacali.

Durante l'incontro sono stati oggetto di approfondimento l'andamento del fenomeno, le misure di contrasto e di prevenzione, le attività educative e le iniziative messe in campo finora. Sulla base dei contributi forniti dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, è emerso che il fenomeno continua ad essere presente in provincia, con numeri relativamente stabili, nonostante il lockdown dell'anno scorso. Gli strumenti forniti recentemente dalle leggi hanno consentito di intervenire in maniera più celere ed incisiva a tutela della vittima attraverso le misure cautelari giurisdizionali e le misure di prevenzione di competenza del questore.
I partecipanti al tavolo hanno rimarcato il persistere di una difficoltà da parte delle donne, soprattutto straniere, ad avviare un percorso di collaborazione che consenta di aiutarle e di portarle a denunciare le violenze. Sotto questo aspetto, si è condiviso di sviluppare un intervento mirato a costituire dei presìdi-sentinella in grado di identificare i fatti sintomatici del fenomeno, nonché fornire strumenti di informazione alle donne interessate rendendoli di pronta disponibilità e di facile uso.
Un ulteriore profilo che richiede un particolare impegno e che può fornire un apporto decisivo è quello orientato a determinare un cambiamento di rotta nell’approccio culturale dei rapporti di genere attraverso un intervento educativo-formativo che coinvolga tutti, senza distinzione di sesso, da svolgere nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro. Verrà realizzata una raccolta delle iniziative messe in campo dai soggetti firmatari, con l’obiettivo di assicurare una circolarità ed uno scambio di buone prassi e la valorizzazione attraverso una reciproca implementazione.

«Siamo ancora tutti profondamente scossi dalle tragedie che si sono consumate nelle ultime settimane, anche in questa provincia - ha detto il prefetto Cafagna - Le istituzioni e la società veronese sono chiamate a dare una risposta forte e soprattutto concreta per rafforzare un sistema di presidi-sentinella, che avvicinino alle donne in difficoltà gli strumenti di informazione e di sostegno, intensificando i momenti educativi che favoriscano un reale processo di cambiamento verso rapporti di genere improntati alla parità ed al rispetto».

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