rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Grezzana / Località Erbin

Appassimento uve Valpolicella, supporto della comunità per il riconoscimento Unesco

Il comitato promotore organizza una call to action sotto il coordinamento del Consorzio per la Tutela dei Vini della Valpolicella

Al via la seconda fase della candidatura Unesco della tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Oggi, 21 ottobre, l'intero territorio della denominazione veronese ha fatto squadra a La Collina dei Ciliegi di Grezzana per rilanciare e testimoniare il supporto della comunità al riconoscimento della pratica enologica come patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Presentato durante lo scorso Vinitaly, il processo di riconoscimento entra così nel vivo grazie alla call to action organizzata dal comitato promotore, sotto il coordinamento del Consorzio per la Tutela dei Vini della Valpolicella. Per Christian Marchesini, presidente del Consorzio: «L'appassimento delle uve è, non a caso, la prima tecnica vitivinicola ad essere candidata come patrimonio culturale dell’umanità. Si tratta di un savoir faire che ha scritto la storia ma anche l’economia del nostro territorio, ne ha plasmato i prodotti definendone la qualità, contribuendo a disegnare la geografia e l’evoluzione sociale, l’etica del lavoro e l’imprenditorialità, le festività e i ritmi stagionali. Un tassello fondamentale della nostra identità che non può essere dato per scontato, e che deve essere compreso e valorizzato anche e soprattutto dalle nuove generazioni».
«Il riconoscimento Unesco rappresenta un’occasione importante per le comunità coinvolte - ha spiegato Pier Luigi Petrillo, presidente dell’organo degli esperti mondiali della convenzione Unesco per il patrimonio culturale immateriale - Oltre a comportare una spinta alla tutela della tradizione e del paesaggio bioculturale in cui viene esercitata, ne assicura la trasmissione alle nuove generazioni e favorisce una fruizione collettiva anche di tradizioni e riti ad essa collegati, stimolando la crescita del territorio e la consapevolezza del patrimonio culturale e identitario».
Per Massimo Gianolli, vicepresidente della Rete Valpantena e presidente de La Collina dei Ciliegi che ha ospitato l’evento: «Appassimento vuol dire non solo vino di qualità, ma anche radici, impresa, valore aggiunto: una vision collettiva che non può non coinvolgere, trasversalmente, tutti gli stakeholders del territorio e che vedrà la Valpantena protagonista nel sostenere il progetto».

E proprio i giovani della Valpolicella, con il neonato Consorzio Gruppo Giovani, si sono schierati in prima fila per sostenere la candidatura e rilanciare la declinazione young del Recioto, il vino più antico della denominazione, con l’evento-degustazione "Call to Recioto", all’Amen Panoramic Bar & Food.
Nata su impulso del Consorzio di tutela proprio per intercettare il cambio generazionale del tessuto produttivo del territorio, la compagine riunisce circa 50 protagonisti under 40 impegnati a fare rete e a portare le istanze e prospettive dei più giovani anche all’interno delle policy consortili.

L'Unesco ha fino ad oggi riconosciuto come Patrimonio Immateriale 631 elementi in 140 Paesi del mondo, a rappresentatività della diversità e della creatività umana. Per ottenere il riconoscimento l’elemento candidato deve essere trasmesso da generazione in generazione; deve essere costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in stretta correlazione con l’ambiente circostante e con la sua storia; deve permettere alle comunità, ai gruppi nonché alle singole persone di elaborare dinamicamente il senso di appartenenza sociale e culturale; deve promuovere il rispetto per le diversità culturali e per la creatività umana e, infine, deve diffondere l’osservanza del rispetto dei diritti umani e della sostenibilità dello sviluppo di ciascun paese.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Appassimento uve Valpolicella, supporto della comunità per il riconoscimento Unesco

VeronaSera è in caricamento