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Cancer plan, il parlamento europeo accoglie gli emendamenti: «Nessun bollino nero sulle bottiglie di vino»

Il presidente dell’Associazione europea Wine in moderation Sandro Sartor: «Con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino». L'ass. regionale Caner: «Scongiurato un sistema di etichettatura allarmistica e ingannevole che avrebbe messo in forte difficoltà l’intera industria vinicola italiana»

«Oggi è stato scongiurato un sistema di etichettatura allarmistica e ingannevole, che avrebbe messo in forte difficoltà l’intera industria vinicola italiana. Mi auguro che, con questo voto della plenaria di Strasburgo, si metta una volta per tutte la parola fine al tentativo di demonizzare un prodotto. Promuoviamo un consumo responsabile, non un bollino nero per dimostrare che abbiamo a cuore la salute dei consumatori». Questo il commento dell’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, dopo il via libera del parlamento europeo agli emendamenti e al voto sul piano di azione anti-cancro che respinge l’obbligo di inserire improprie avvertenze nelle etichette dei vini.

«È una scelta di buonsenso - continua l’assessore Federico Caner - che ha accolto le istanze del mondo della politica e delle istituzioni che vivono nel mondo reale e che sono ben consapevoli del fatto che esiste una differenza enorme tra uso e abuso di alcol». Della qualità del vino veneto parlano anche i numeri legati al valore del prodotto DOP e IGP imbottigliato che è di 3,5 milioni di euro, vale a dire il 37,9 per cento del totale italiano. Inoltre su un totale di 89 prodotti tipici 53 (43 dop e 10 igt) riguardano proprio il vino.

«Voltiamo pagina, finalmente superato l'approccio punitivo che avrebbe penalizzato il nostro comparto vitivinicolo. - commenta a sua volta Paolo Borchia, eurodeputato della Lega - Grazie anche al contributo della Lega e di Identità e Democrazia, decisivi su alcuni emendamenti, scaturisce un testo più equilibrato: in particolare, la versione emendata non prevede i riferimenti al cancro in etichetta e i divieti alle sponsorizzazioni da parte dei produttori di alcolici alle manifestazioni sportive, ipotesi che avrebbe penalizzato anche il mondo del dilettantismo. Prendo atto, senza stupirmi, della spaccatura all'interno del Pd: votando in maniera divisa, i loro eurodeputati hanno dimostrato di avere le idee poco chiare quando si tratta di tutelare le eccellenze del territorio al cospetto di altri portatori di interessi».

La consigliera del Pd Veneto Francesca Zottis, dal canto suo commenta così il successo italiano all’europarlamento sull’etichettatura del vino, con l’approvazione degli emendamenti proposti dal dem Paolo De Castro, da Herbert Dorfmann (Svp) e Iréne Tolleret (Renaissance): «Non ci sarà alcun bollino nero o avvertenza sanitaria sulle bottiglie di vino, perché non è cancerogeno. A Strasburgo ha vinto la chiarezza, grazie al lavoro dei nostri europarlamentari insieme alle associazioni di categoria. È stata "ufficializzata" un’evidenza: non è bere vino o alcolici a costituire fattore di rischio, ma il loro abuso», sottolinea Francesca Zottis ricordando come nel testo del piano anti cancro sia stata aggiunta la parola "nocivo" in riferimento al consumo di alcol: «Vogliamo ringraziare l’onorevole De Castro che per primo si è mosso contro una decisione incomprensibile. La salute è un tema che sta a cuore a tutti, ma non è facendo allarmismo gratuito che si tutela».

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Coldiretti Verona, Alex Vantini, sottolineando come grazie al lavoro di squadra dei parlamentari italiani è stato difeso un settore che a livello nazionale vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre, direttamente o indirettamente, occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti: «Il parlamento europeo salva il vino italiano e di conseguenza veronese. Un patrimonio che ha quasi diecimila anni di storia le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c. Un settore strategico - ha poi aggiunto il presidente Vantini - anche per la provincia veronese leader per produzione ed esportazioni e inserita ai vertici nazionali del Rapporto Ismea-Qualivita 2021 diffuso pochi giorni fa sull’impatto territoriale delle filiere DOP. Verona si colloca al terzo posto fra le prime 20 province per valore registrando un impatto territoriale che supera il miliardo di euro (1,2 mld). È stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del sul "Cancer plan" proposto dalla Commissione Europea».

Anche il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, in merito al voto rilasciato questa mattina a Strasburgo sugli emendamenti relativi al piano anticancro del parlamento europeo, ha manifestato la propria soddisfazione: «Gli emendamenti apportati oggi dal parlamento europeo rendono più equilibrato un documento, quello sul "Cancer plan", che il mondo del vino ritiene fondamentale per arginare la malattia del secolo. Ringraziamo i deputati italiani per l’attenzione prestata, per la capacità di ascolto e di sintesi, nonché per il lavoro di squadra a prescindere dagli schieramenti, dimostrati anche con emendamenti ‘chirurgici’ che di fatto rendono parziale giustizia al buon senso, al mondo del vino e ai suoi consumatori moderati».

Per il vicepresidente di Unione italiana vini e presidente dell’Associazione europea Wine in moderation, Sandro Sartor, «il voto del parlamento europeo sarà da incentivo per un settore che vuole sempre più promuovere la moderazione nei consumi». Lo stesso Sandro Sartor ha poi evidenziato che «con gli emendamenti De Castro/Dorfmann si è riusciti a scongiurare il più possibile un attacco al mondo del vino che purtroppo non si esaurisce qui. Servirà tenere ancora alta la guardia per affermare il concetto di moderazione che è proprio del vino, a partire dai piani dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), al voto a maggio, che prevedono anche avvisi in etichetta, fino al "Nutriscore", che minaccia di essere proposto entro l’anno».

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