A Villafranca nasce un progetto contro la violenza sulle donne, nel nome di Chiara Ugolini
L'iniziativa punta ad educare i ragazzi delle scuole su questo spinoso problema, rivolgendosi a specialisti e ad alcuni amici della giovane uccisa a Calmasino, che porteranno la loro testimonianza
Un progetto prende corpo a Villafranca di Verona nel nome di Chiara Ugolini, la ragazza uccisa dal vicino di casa il 5 settembre a Calmasino mentre si trovava nella sua abitazione, per sensibilizzare sul problema della violenza sulle donne: in Italia, da inizio anno fino al 25 novembre 2021, sono già state uccise 109 donne,circa una ogni tre giorni.
A dare vita all'iniziativa un gruppo di ragazzi tra i 24 e i 34 anni, particolarmente colpiti da quanti accaduto a Chiara: un evento drammatico che evidenziato in loro la necessità di un’educazione sempre più precoce ai valori condivisi del rispetto e della libertà altrui, partendo dalla scuola. Un obiettivo posto al numero 5 dell’agenda 2030, che si si pone come traguardo il raggiungimento dell'uguaglianza di genere e l'empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze.
Un progetto dunque pensato per essere proposto per le assemblee d’istituto delle scuole secondarie di secondo grado o da inserire nelle ore di educazione civica, che vuole essere uno strumento informativo e formativo volto allo sviluppo di giovani consapevoli e capaci di vivere all’interno di una società civile.
A questa iniziativa prenderà parte il dottor Luca Erbifori, che introdurrà gli interventi spiegando le motivazioni che hanno spinto per la creazione di questa iniziativa e tratterà inoltre il passaggio dal Codice Rocco di epoca fascista al Codice Rosso, analizzando la normativa attuale e quindi la legge a tutela delle donne e dei soggetti che subiscono violenze, per atti persecutori e maltrattamenti.
Seguirà una parte più tecnica della dottoressa in Psicologia Laura Conti che tratterà i diversi tipi di maltrattamento, gli aspetti intrinseci della violenza indagando i diversi fattori di rischio, di protezione, le conseguenze psicologiche, psicopatologiche individuando i primi segnali di allarme per informare i giovani sul fenomeno.
L’incontro si concluderà con la testimonianza di alcuni amici e amiche di Chiara (Cristina Rolli, Lisa Sartori, Rachele Mazzi, Chiara Ricciotti, Corrado Boscaini e Gloria Fellini) che porteranno la loro esperienza diretta su cosa significhi perdere un’amica, una persona, una sorella e per dimostrare come questo fenomeno coinvolga tutti direttamente o indirettamente.
In particolare andranno a parlare di come hanno vissuto la vicenda del fatto che può succedere a tutti, di come hanno reagito e stanno reagendo.
Cercheranno di sottolineare l’importanza di riconoscere i segnali d’allarme essendo consapevoli che quanto successo a Chiara non è la norma: spesso infatti un femminicidio può essere prevedibile.
«Il problema - ha detto il sindaco Roberto Dall'Oca - è come sensibilizzare le persone sulla violenza di genere e di quanto possano essere vili questi gesti. Quotidianamente cerchiamo questi metodi e i linguaggi giusti per colpire la sensibilità dei giovani e delle persone soprattutto in temi delicati come questo. Lo dicono i numeri. Nonostante il nostro impegno i femminicidi sono cresciuti del 10% l'anno scorso. E Chiara purtroppo non è l'unica, vi sono tanti altri casi come il suo come Giulia Rigon, la giovane ragazza che senza colpa ha pagato con la vita l'essersi innamorata di un ragazzo difficile. Ero presente alla fiaccolata di Chiara, assieme ad altri sindaci, una volta visti i genitori avvicinarsi al cancello straziati dal dolore, da papà mi sono immedesimato in loro e nel loro dolore, quindi sento la necessità di ringraziare questi ragazzi per il loro impegno e per la voglia di coinvolgere i giovani su un tema così delicato ed importante».