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Attualità Borgo Trento / Via Sandro Baganzani, 11

Covid: il protocollo per la ripartenza delle visite dei parenti agli anziani di Villa Monga

Sempre su valutazione e autorizzazione della struttura, «anche in caso di ospite positivo sarà possibile la visita dai familiari, con utilizzo di dispositivi di protezione adeguati»

Nella giornata di domani, lunedì 17 maggio alle ore 10, presso la sede Al Parco (Villa Monga), in via Sandro Baganzani 11 a Verona, verrà presentato da parte del Presidente dell'Istituto Assistenza Anziani, avv. Alessandro Cappiotti, il nuovo protocollo per l'accesso da parte dei visitatori e le uscite degli ospiti. Saranno presenti alcuni familiari in visita con i propri cari. Lo si apprende da una nota del Direttore Generale, dr.ssa Adelaide Biondaro.

Il Decreto del Ministero della Salute dell'8 maggio scorso ha stabilito le nuove linee di indirizzo, con una maggiore libertà di movimento sia per i familiari, sia per i residenti delle strutture, grazie alle misure adottate per fronteggiare la pandemia. A risultare determinanti sono stati il raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza per utenti, visitatori e operatori, l'elevata copertura vaccinale tra gli ospiti e il personale, oltre alle misure igienico-sanitarie per la prevenzione ed il controllo della trasmissione virale, così come le attività di screening periodico, per la ricerca di SARS-CoV-2, rivolte ad ospiti ed operatori.

Così come specificato dalla nota della dr.ssa Adelaide Biondaro, le novità più importanti del decreto che l'Istituto Assistenza Anziani ha recepito, sono anzitutto il fatto che, pur continuando la programmazione degli accessi (e ora anche delle uscite), per la prima volta, oltre ai bisogni clinico-assistenziali-terapeutici, vanno parimenti considerati i bisogni psicologici, affettivi, educativi e formativi dell’ospite, nonché le istanze dei familiari/visitatori, con riferimento alla sfera relazionale-affettiva. Inoltre, l'ingresso sarà consentito solo a visitatori, familiari o volontari in possesso della "certificazione verde", ovvero di un certificato comprovante uno dei seguenti stati:​

  • lo stato di completamento del ciclo vaccinale contro il SARS-CoV-2 (certificato vaccinale rilasciato dalla Regione o dalla ASL competente per territorio, alla fine del ciclo vaccinale);
  • la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2 (che corrisponde alla data di fine isolamento, prescritto a seguito del riscontro di un tampone positivo - certificato di fine isolamento rilasciato dalla ASL competente per territorio);
  • lo stato di negatività rispetto al Covid-19 per mezzo di tampone molecolare o antigenico rapido (referto con risultato negativo di un test molecolare o antigenico rapido per la ricerca del virus SARS-CoV-2, eseguito nelle 48 ore antecedenti);

All’ingresso i familiari/visitatori devono (pena l'impossibilità ad accedere):

  1. Esibire la Certificazione Verde COVID-19.
  2. Sottoporsi al protocollo di sorveglianza, che prevede la verifica dello stato di salute attraverso la compilazione del relativo questionario (check-list) e la rilevazione della temperatura corporea.
  3. Firmare il “Patto di Condivisione del Rischio”.
  4. Rispettare le norme igienico-sanitarie per la prevenzione della diffusione di SARS-CoV-2, tra le quali: igiene delle mani, distanziamento, igiene respiratoria, non introdurre oggetti o alimenti portati da casa se non in accordo con il personale preposto (esclusivamente oggetti sanificabili).
  5. Indossare sempre e correttamente i dispositivi di protezione individuale in base al livello di rischio (almeno mascherina FFP2 o superiore).

Secondo quanto si apprende, inoltre, «su attenta valutazione del medico curante e dell'équipe di cura ed assistenza, i familiari potranno riabbracciare i propri cari (l’interazione con contatto fisico può avvenire esclusivamente tra familiare/visitatore in possesso della Certificazione Verde COVID-19 e di ospite/paziente vaccinato o con infezione negli ultimi 6 mesi) e accedere alle camere di degenza». Nella nota viene quindi specificato che «anche in caso di ospite positivo sarà possibile la visita dai familiari, pur con l'utilizzo di dispositivi di protezione adeguati, sempre su valutazione e autorizzazione della struttura». 

In linea generale, si conclude la nota della dr.ssa Adelaide Biondaro, «le visite saranno possibili con un massimo di due visitatori per ospite e per volta. Al fine di evitare assembramenti e consentire a tutti di accedere, le visite avranno una durata massima di 30 minuti, ma ci sarà maggiore flessibilità rispetto a prima (l'obiettivo fondamentale è evitare assembramenti e garantire la sicurezza dei residenti)». In caso di uscita dell'ospite per il rientro temporaneo in famiglia, «è previsto al rientro in struttura un periodo di isolamento (massimo 10 giorni), sempre per garantire la sicurezza di tutti e la prevenzione del contagio».

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