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Da martedì 1 febbraio niente più tampone per chi entra in Italia dall'Ue, basterà il green pass

Lo ha deciso il ministro della Salute con l'ordinanza del 27 gennaio che produrrà effetti dal primo giorno di febbraio

Il ministro della Salute Roberto Speranza, lo scorso 27 gennaio, aveva firmato una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domani, ovvero martedì 1 febbraio 2022, per quanto riguarda le misure relative agli arrivi dall’estero. A partire proprio dall'1 febbraio, infatti, per tutti i viaggiatori provenienti dai paesi dell’Unione europea sarà sufficiente possedere il "green pass", senza più anche l'obbligo di aver eseguito un tampone con esito negativo.

Scarica l'ordinanza del ministro della salute

In sostanza, dall'1 febbraio si tornerà alla situazione precedente la "stretta" che in Italia era stata decisa quado ancora la variante Omicron era presente in altri paesi europei ma non la si riscontrava nel nostro. Ora che la prevalenza di Omicron anche in Italia è acclarata, in sostanza i viaggiatori dagli Stati dell'Unione europea potranno fare ingresso senza più bisogno anche del tampone negativo, ma basterà l'Eu digital Covid certificate.

Nella stessa ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, inoltre, venivano poi prorogate ed estese le misure relative ai cosiddetti "Corridoi turistici Covid-free" che riguarderanno ulteriori destinazioni. Si tratta in particolare delle seguenti località: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’isola di Phuket), Oman e Polinesia francese.

Certificato digitale Ue: da domani al via il periodo di accettazione di 270 giorni

Sempre a partire da domani, la Commissione europea ha fatto sapere che «iniziano ad applicarsi le nuove norme relative al periodo standard di accettazione di 270 giorni per i certificati di vaccinazione Covid digitali dell'Ue utilizzati per viaggiare all'interno dell'Unione». In linea con le nuove norme stabilite nel regolamento delegato della Commissione del 21 dicembre 2021, gli Stati membri devono accettare i certificati di vaccinazione per un periodo di 270 giorni (9 mesi) dal completamento del ciclo di vaccinazione primario.

Nel caso dei vaccini monodose, ciò significa 270 giorni dalla prima e unica dose. Per i vaccini a due dosi significa 270 giorni dalla seconda dose o, in linea con la strategia nazionale di vaccinazione, la prima e unica dose dopo la guarigione dal virus. Gli Stati membri non dovrebbero prevedere periodi di accettazione diversi per i viaggi all'interno dell'Unione europea. Il periodo standard di accettazione non si applica ai certificati relativi alle dosi di richiamo.

Il Commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha dichiarato: «Da domani vi sarà una norma dell'UE relativa alla durata di accettazione dei certificati di vaccinazione del ciclo primario nel contesto dei viaggi transfrontalieri. Ciò riflette il calo della protezione del vaccino e sottolinea l'importanza della dose di richiamo. Con il sostegno degli esperti del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e dell'Agenzia europea per i medicinali, la Commissione monitorerà attentamente l’eventuale necessità di futuri adeguamenti della norma».

Le norme si applicano solo ai certificati di vaccinazione usati per viaggiare nell'Ue. Gli Stati membri possono applicare norme diverse quando il certificato Covid digitale dell'Ue viene usato in un contesto nazionale, ma sono invitati ad allinearsi al periodo di accettazione stabilito a livello dell'Unione. Da domani si applicheranno nuove norme anche per quanto riguarda la codifica delle dosi di richiamo nel certificato Covid digitale dell'Ue. Come già chiarito a dicembre, le dosi di richiamo saranno registrate come: 3/3 per una dose di richiamo successiva a un ciclo di vaccinazione primario a due dosi; 2/1 per una dose di richiamo successiva a un ciclo di vaccinazione monodose o a una dose di un vaccino bidose somministrato a una persona guarita. I certificati rilasciati secondo modalità diverse prima di tale chiarimento devono essere corretti e rilasciati nuovamente, al fine di garantire che le dosi di richiamo possano essere distinte dallo status di vaccinazione completa. Maggiori informazioni sul certificato Covid digitale dell'Ue sono disponibili sul sito web dedicato.

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