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Mercoledì, 27 Settembre 2023
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Studenti difendono Marco Campedelli, prof di religione licenziato da Zenti

Dopo aver criticato una "lettera elettorale" del vescovo, al teologo non è stato rinnovato l'incarico al liceo Maffei. E con lui si schiera anche +Europa: «Illogico e incongruo che i vescovi abbiano autorità sui docenti»

Le organizzazioni studentesche di Verona Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari (Udu) si schierano dalla parte del professore di religione don Marco Campedelli, a cui il vescovo di Verona Giuseppe Zenti non ha rinnovato l'incarico al liceo Scipione Maffei. Tra Campedelli e Zenti c'era stato uno scontro durante la campagna elettorale scorsa e sono in molti a credere che la decisione del vescovo sia una conseguenza proprio di questo scontro.

Alle elezioni comunali, attraverso una lettera, il capo della diocesi di Verona aveva suggerito ai sacerdoti di interessarsi ai programmi dei candidati e di segnalare «presenze o carenze di valori civili con radice cristiana» in particolare sui temi come l'aborto, l'eutanasia e «la famiglia voluta da Dio e non alterata dall'ideologia del gender». Un messaggio che destò scalpore anche al di fuori della città e che fu direttamente criticato da don Marco Campedelli con una lettera aperta.

Per Rete degli Studenti Medi e Udu proprio quella replica al vescovo è la causa del licenziamento del teologo dal liceo di Verona. Una notizia, quella del licenziamento «che ci lascia amareggiati, in linea con le posizioni che il vescovo ha tenuto per tutta la campagna elettorale, durante la quale ha rilasciato dichiarazioni pesanti per un vescovo, invitando i suoi seguaci a votare Federico Sboarina», hanno scritto le due associazioni studentesche. «Questa volta ha superato le semplici parole, utilizzando il potere decisionale nelle sue mani per attaccare un docente che ha dissentito apertamente con le sue imposizioni attraverso una lettera aperta - hanno aggiunto - In questa lettera il docente ha denunciato le sue perplessità verso la politica propagandistica del vescovo attraverso un'analisi lucida e profonda, ponendo una serie di riflessioni sul ruolo della Chiesa e sul suo rapporto con la politica. Come comunità studentesca e come suoi alunni siamo laicamente e sinceramente dalla parte del professor Campedelli, che con coraggio ed onestà sta cercando di scardinare gli atteggiamenti reazionari che tentano di imporre dogmi religiosi nella politica».

E perplesso di fronte alla decisione del vescovo si è detto anche Lorenzo Dalai di +Europa, che ha scritto: «Giuseppe Zenti è l'esponente di quella superata concezione del mondo che anche Papa Francesco deplora insistentemente, denominandola "clericalismo". Clericalismo è la concezione del clero come potere, come potere assoluto, a cui anche il potere politico deve su alcune cose sottostare. Resta sullo sfondo un problema irrisolto, frutto di un Concordato che permette ai vescovi di nominare, senza concorso, gli insegnanti di religione, peraltro poi stipendiati dallo Stato. Che i vescovi abbiano autorità sui parroci è chiaramente una loro potestà, ma che abbiano autorità anche sui docenti, pagati da tutta la comunità, francamente è qualcosa di illogico e incongruo. Dal punto di vista umano la nostra solidarietà va a Marco Campedelli, senza se e senza ma».

Solidarietà a Marco Campedelli è stata infine espressa anche da Alessia Rotta del Partito Democratico. «Avevamo voluto evitare di scendere sul terreno della polemica con il vescovo uscente Giuseppe Zenti, ma il licenziamento del teologo e insegnante di religione Marco Campedelli, che la settimana scorsa aveva risposto con franchezza alle indicazioni di voto pro Sboarina espresse dallo stesso Zenti, è vergognosa. Come se non bastasse la lettera di propaganda, il vescovo uscente caccia dalla scuola un eccellente educatore solo per aver manifestato dissenso. Strumentalizzare la religione e la fede a fini politici, radicalizzare lo scontro, utilizzare la peggiore ideologia non fa bene a Verona. Per fortuna la città ha dimostrato di voler cambiare. Solidarietà a don Marco con la speranza che il nuovo vescovo sappia ridare alla chiesa di Verona la dignità che merita».

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