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Verona maglia nera regionale per morti sul lavoro e infortuni Covid

Secondo i dati Inail aggiornati al 31 ottobre, quella scaligera è la provincia veneta più problematica dal punto di vista della sicurezza sul lavoro

Secondo i dati Inail aggiornati al 31 ottobre 2020, la provincia di Verona ha due tristi primati regionali in questo 2020: il maggior numero di morti sul lavoro (14) e il maggior numero di infortuni sul lavoro legati a Covid-19 (220, che equivale al 27,2% del totale delle denunce presentate in Veneto). Due primati tristi, ma anche allarmanti, in particolare quello che riguarda i contagi corovirus, che riguardano soprattutto le donne (71%) ed i lavoratori della sanità e dell'assistenza alla persona (80%).

«È inammissibile che gli eroi di ieri vengano sottoposti ad un trattamento tale - ha denunciato Cisl Verona - A distanza di mesi, strutture sanitarie ed rsa sembrano ancora ben lontane dall'aver messo in sicurezza coloro che assicurano la vita e l'assistenza dei nostri cari. E riscontriamo che molto spesso le persone che si rivolgono al nostro patronato Inas dichiarano di essere state indotte a dichiarare malattia per non incorrere in ritorsioni dalle proprie strutture aziendali, che altrimenti sarebbero sottoposte a verifiche dagli organi competenti. È inammissibile che ancora nel 2020 il rispetto per la vita e salute sia a questo livello. Sappiamo dai primi dati scientifici che molto probabilmente in alcuni soggetti la patologia procurerà dei danni permanenti. Dichiarare l’infortunio significa poter chiedere il riconoscimento di tali danni con il relativo indennizzo economico. Quello che non accade in caso del riconoscimento dell’istituto della malattia».

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