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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Più musica nei locali per la rinascita di Verona, la proposta: «Si nomini il Sindaco della notte»

Nuove idee e proposte per la ripartenza di Verona, anche nei suoi locali e non solo di giorno

In una fase di grande incertezza sociale ed economica, la città di Verona prova a ripartire e lo fa tra proposte innovative, altre già sentite ma che sarebbe innovativo riuscire a realizzare. Il compito è arduo, la sfida necessaria. Vi è una commissione speciale in Comune, il cui nome non a caso è "Restart", per gestire l'emergenza coronavirus e in particolare i nodi legati alla ripartenza nel settore dell'edilizia, all'insegna del grido di battaglia «sburocratizzare».

Evidentemente, le questioni e i problemi da affrontare per Verona in tema di rinascita post "Fase 1" dell'emergenza coronavirus, sono comunque molti: dalla mobilità alternativa, alla ripresa delle attività economiche, giusto per citare i principali. Tra le attività commerciali, le più penalizzate sono sicuramente tuttora quelle legate al mondo del turismo, dai bar ai ristoranti, oltre naturalmente a tutto il cosiddetto mondo dell'entertainment, vale a dire il mondo del "divertimento". Poiché una città che riparte dopo l'emergenza, non è tale se non trova il modo di far tornare i suoi cittadini e i suoi visitatori anche, appunto, a divertirsi.

Tra chi in queste ore si sta ingegnando per trovare soluzioni concrete a problemi vecchi e nuovi, vi è anche il consigliere comunale della Lega Andrea Velardi, unitamente all'Ass. all'Urbanistica Ilaria Segala: «Ho portato all'attenzione dell'assessore Segala alcuni articoli del regolamento sul rumore che andrebbero rivisti, - ha spiegato il consigliere Velardi - e lei ha portato la questione sul tavolo di "Restart" per la semplificazione e la ripresa economica della città». L'idea di fondo è molto semplice: consentire ai locali, dai bar e ristoranti, di poter fare musica in modo un po' più libero, pur nel rispetto delle esigenze di chi vuole riposare, e tuttavia senza che i gestori dei locali debbano vivere assillati dall'angoscia di subìre sanzioni: «Uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere, - spiega sempre il consigliere Velardi - è che le attività commerciali riescano ad ottenere in tempi rapidi le necessarie autorizzazioni per poter esercitare il mestiere con l'ausilio della musica senza vivere nell'ansia di un controllo o di una sanzione». Ma non solo, perché l'esponente della Lega in Consiglio comunale a Verona aggiunge: «Vogliamo rivitalizzare la città concedendo deroghe tramite percorsi semplici e applicazioni online. Vogliamo riportare i musicisti sulle strade, nelle piazze e nei locali».

A Verona il "Sindaco della notte"

Nella stessa direzione va poi un'altra iniziativa politica intrapresa dal consigliere comunale Andrea Velardi, il quale risulta essere il primo firmatario di una mozione del 24 aprile scorso, unitamente alla capogruppo della Lega a palazzo Barbieri Anna Grassi, nella quale si affronta direttamente il tema della "vita notturna" in città, e lo si fa auspicando e proponendo una sorta di rispettoso cambio di passo. Il titolo della mozione è di per se stesso piuttosto eloquente: "Sindaco della notte". E di fatto il contenuto della proposta è proprio quello di impegnare il primo cittadino di Verona Federico Sboarina e la giunta comunale, «a nominare una figura istituzionale denominata "Sindaco della notte" con deleghe specifiche, in grado di svolgere il difficile compito di mediazione puntuale di conflitti che potranno essere portati alla pubblica attenzione ed esaminati, e che possa anche coordinare quella regia strategica sensibile alle diverse dinamiche della città di notte: una figura delegata - si legge sempre nella mozione a firma dei consiglieri Velardi e Grassi - che dia del "tu" e che rappresenti i cittadini dal tramonto all'alba». 

Scarica la mozione "Sindaco della notte"

Da Walter Hill a Robert Rodriguez, la figura istituzionale del "Sindaco della notte" evoca atmosfere cinematografiche tali da non poter non riscuotere l'apprezzamento di tutti i cinefili di Verona. Ciò detto, per comprendere la definizione di "Sindaco della notte" bisogna scendere nel dettaglio della mozione: «Il fenomeno "nuovo coronavirus", - si legge nel testo - ha generato da parte degli organi competenti un'ordinanza che ha diviso un giorno fatto di 24 ore in due mondi: quello che va dall'alba al tramonto (6-18) detto "mondo del giorno" e quello che va dal tramonto all'alba (18-6) detto "mondo della notte"». La mozione poi prosegue così: «Il mondo della notte è sempre più penalizzato nonostante l'economia prodotta dagli operatori dei vari settori che lo alimentano valga tanto quanto quella del mondo del giorno». La stessa mozione poi ricorda come le amministrazioni di città quali Berlino, Londra, Amsterdam e Tirana abbiano già «dato un incarico specifico per svolgere il delicato compito di mediatore tra chi vorrebbe che la quiete durante la notte si impadronisse delle strade e chi, al contrario, la vorrebbe attiva, viva e conseguentemente più sicura, con gli stessi servizi che garantisce il giorno».

Insomma, la figura istituzionale del "Sindaco della notte" fungerebbe da mediatore tra quelle che sono due pulsioni sociali antiche quanto l'uomo e, tuttavia, pur sempre attuali: quella diurna e quella notturna. È evidente che l'intenzione è proprio quella di lasciare che la seconda possa trovare qualche spazio di espressione in più rispetto a quanto finora a Verona non le sia stato concesso, ma il tutto sempre nel rispetto delle esigenze di quella vita diurna e delle sue implicazioni che continuerebbero ad essere tutelate, anzitutto proprio dalla figura del "Sindaco della notte", vero e proprio sensale nella terra di mezzo tra i due mondi. Così si legge, infatti, nelle premesse della mozione firmata dal consigliere Andrea Velardi e dalla capogruppo della Lega Anna Grassi: «Il diritto alla qualità della vita, al sonno e al benessere deve esser tutelato in tutti i modi possibili; contemporaneamente è giusto anche riconoscere che esiste un mondo vivo fatto di imprenditori, operatori culturali e cittadini che vogliono, nel rispetto delle regole ma in piena libertà, potersi godere a qualsiasi ora la nostra meravigliosa città». 

Tommaso Ferrari di Traguardi: «Le proposte ci sono da anni, ora votiamole»

Sul tema della ripresa post emergenza coronavirus è intervenuto anche il movimento civico Traguardi, rappresentato in Consiglio comunale da Tommaso Ferrari, spiegando in una nota di essere favorevole alla «liberalizzazione della musica in città, dando nuovo slancio agli esercenti per sostenere la ripresa». In merito il movimento civico Traguardi nella sua nota ha evidenziato, non senza un accenno di polemica, che «ci sono due proposte di Traguardi già pronte, una sugli artisti di strada, ferma da tre anni, l’altra sul regolamento per gli eventi in bar e negozi. Noi lavoriamo per preparare la ripresa, qualcuno invece continua a pensare solo ai titoli dei giornali». 

Tommaso Ferrari

Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi 

Il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari ha quindi spiegato: «Una finestra di tempo, almeno fino a fine anno ma estendibile in base all’evolversi della situazione, per introdurre procedure semplificate per autorizzare i plateatici, anche più distanti dai locali rispetto a quelli ordinari, e l’organizzazione di piccoli eventi con musica, in deroga ai regolamenti attuali. Ovviamente nel rispetto delle norme della Fase 2 e delle indicazioni che nei prossimi mesi governo ed enti locali forniranno ai cittadini. Sono queste le prime proposte che Traguardi ha elaborato per la ripresa post-emergenza coronavirus. - ha evidenziato Tommaso Ferrari - Proposte semplici e concrete, presentate dal nostro movimento già una settimana fa e riprese da diverse testate online, che con una certa sorpresa abbiamo visto "adottate" dall’assessore Segala e dal consigliere Velardi. Non è la prima volta, e non ci stupiamo, ma pensiamo che in questa fase occorra più collaborazione e meno protagonismo».

«Alla commissione per l’emergenza di cui anche io faccio parte, - ha poi aggiunto lo stesso consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari - proporremo anche di riprendere in mano il "Regolamento per gli artisti di strada", presentato da Traguardi ormai due anni fa e mai approvato dal Consiglio comunale. In questo momento sarebbe un modo per lanciare un salvagente a una vasta categoria di artisti impossibilitati ad esibirsi in condizioni normali, e che non hanno idea di quando potranno tornare a farlo. Un modo per tendere la mano a un mondo dimenticato durante l’emergenza, e per contribuire a dare nuova energia alla nostra città dopo i mesi di lockdown. Su questo Traguardi ha già lanciato una petizione online, e confidiamo che il regolamento venga presto approvato. Meno carte e meno vincoli per chi desidera tornare a far risuonare Verona, - ha infine concluso il consigliere Tommaso Ferrari - pur senza venir meno al rispetto dei cittadini. Che però, ne siamo sicuri, accoglieranno la musica nelle vie della città con entusiasmo dopo il silenzio spettrale degli ultimi mesi. Vogliamo una città che torni a vivere, ma senza anarchia».

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