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Verona dedica un'area verde alla memoria dei "Caduti in Afghanistan"

La targa è stata scoperta nella mattinata di lunedì in Borgo Santa Croce, tra via Mefistofele e via Scarlatti, alla presenza anche di alcuni parenti dei militari che hanno tragicamente perso la vita nella missione di pace dell'Asia centrale

"Un esempio che rimarrà nel tempo, un seme che porterà frutto". Questo il messaggio lanciato il 27 settembre per ricordare il sacrificio dei 54 italiani che hanno perso la vita durante i vent’anni della missione Nato Isaf. Verona, lunedì mattina, ha intitolato una delle sue aree verdi ai "Caduti in Afghanistan" dal 2001 al 2021.
In Borgo Santa Croce, tra via Mefistofele e via Scarlatti, è stata scoperta la targa che rimarrà a memoria delle vittime italiane, tra le quali i militari veronesi Mario Frasca e Manuel Fiorito. Alla cerimonia erano presenti i loro parenti, così come quelli dei caduti Marco Callegaro di Rovigo e Pierdavide De Cillis di Bari.
Nel corso della commemorazione, chiesta all’Amministrazione comunale dall’associazione Mario Frasca, Comune di Verona e Comfoter di Supporto hanno posto una corona per commemorare tutte le vittime. Schierati, in prima fila, il sindaco Federico Sboarina e il generale del Comfoter di Supporto Massimo Scala.

La missione ISAF (International Security Assistance Force) è stata costituita a seguito della risoluzione ONU n. 1386 del 20 dicembre 2001 per attività di supporto al Governo afghano nel mantenimento della sicurezza, sia attraverso la conduzione di operazioni militari, sia con il contributo ad azioni umanitarie e di ricostruzione.

sindaco Sboarina e generale Scala sotto la targa-2

«Nelle ultime settimane ci siamo chiesti tutti se il sacrificio di questi nostri connazionali sia stato vano – ha detto il sindaco Federico Sboarina -, ma la risposta non ha tardato ad arrivare. Niente è stato inutile, ne siamo convinti noi così come i familiari, per due motivi. Il primo è che in quei territori i nostri militari per vent’anni hanno seminato valori positivi, le nuove generazioni sono cresciute con loro, l’esempio che hanno dato, anche a costo della loro stessa vita, è un seme che porterà frutto. E poi perché sono stati una testimonianza incancellabile anche per tutti gli italiani, una attestazione di attaccamento alla Patria che nessuno potrà dimenticare. I loro parenti devono essere orgogliosi e la città di Verona oggi può solo esprimere il suo grazie nel ricordare questi nostri ragazzi».

Il sindaco ha letto poi la lettera inviata dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, impossibilitato a partecipare alla cerimonia. "Rivolgo il mio apprezzamento all’intera Amministrazione comunale che, mediante una iniziativa dal forte valore simbolico, contribuisce a mantenere viva il ricordo dei militari caduti durante la missione nel Paese centroasiatico – ha scritto il Governatore -. La piazza, spazio simbolo per antonomasia dell’identità̀ dei nostri territori, costituisce pertanto il luogo perfetto per rammentare, con profonda commozione e altrettanta riconoscenza, le vittime piante dal Contingente schierato in Afghanistan".

deposizione della corona-2

Alla commemorazione erano presenti, oltre ad Antonio Frasca, presidente dell’omonima associazione, anche l’assessore ai Servizi demografici Stefano Bianchini, il Procuratore militare Vicario Luca Sergio, il presidente del Tribunale militare Vincenzo Santoro, il vice-prefetto Riccardo Stabile, il capo Ufficio Operazioni del Comando Provinciale della Guardia di Finanza Giuseppe Acquaviva, il capitano Alessandro Papuli della Compagnia dei Carabinieri di Verona, la presidente dell’Associazione nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra Giovanna Adami e il presidente provinciale dell’Anpi Tiziano Gazzi. Così come il vicepresidente della Sesta Circoscrizione Federico Zavanella, i consiglieri comunali Marco Zandomeneghi, Paola Bressan e Roberto Simeoni e il presidente della Quinta Circoscrizione Raimondo Dilara.

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