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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gli studenti universitari di Verona e Bari sono tra i più "regolari" d'Italia

Solo il 13% interrompono gli studi o nell'arco dell'anno non sostengono neanche un esame, secondo i dati forniti da Stefano Benemeglio, direttore scientifico dell'università popolare delle discipline analogiche

Bari è al primo posto per la tenacia dei suoi studenti, con un tasso di abbandono del 12% appena. Mentre a Roma ogni anno uno studente su 4 abbandona gli studi. Lo sostiene Stefano Benemeglio, direttore scientifico dell'università popolare delle discipline analogiche, che ha sommato il numero degli studenti che interrompono gli studi a quelli che nell'arco dell'anno non sostengono neanche un esame, ottenendo così una percentuale degli studenti "irregolari".

Prendendo in esame sia i corsi universitari che quelli parauniversitari, a livello nazionale il tasso di abbandono medio annuo è risultato essere del 24%. I tassi di abbandoni più bassi si registrano a Bari (12%), Verona (13%) e Milano (15%). Seguono poi Torino e Catania che si posizionano pari merito con un tasso di abbandono del 16%.

I risultati della ricerca non sono del tutto confortanti: in alcune città il tasso di abbandono è quasi il doppio rispetto alla media nazionale. Accade a Bergamo che guida la classifica delle città con un maggior numero di studenti irregolari (45%), seguita da Camerino (38%) e da Viterbo che si colloca al terzo posto con il 34%. Poi ancora seguono Pisa (30%), Palermo (27%) e Roma (25%). Mentre Firenze, Bologna e Napoli rientrano nell'ambito della media nazionale del 24%. «L'elevatissimo tasso di abbandono degli studi evidenzia carenze motivazionali le cui cause possono essere diverse: desiderio di lavorare, disinteresse per le materie insegnate, difficoltà negli studi, insicurezza o perfino disagi emotivi», ha commentato Stefano Benemeglio.

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