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Vax Day, prime vaccinazioni in Veneto: 200 a Verona. Zaia: «Guardiamo al futuro con speranza»

«Oggi è un giorno importante. Ringrazio gli operatori sanitari che, con l'arrivo delle prime dosi, potranno lavorare in sicurezza», ha detto il presidente dal Ca' Foncello di Treviso. Al Magalini e Borgo Trento le prime vaccinazioni nel Veronese

È finalmente arrivato il Vax Day. Atterrate nella serata di sabato all'aeroporto di Villafranca, le dosi dei vaccini Pfizer-Biontech per tutto il Triveneto sono state poi trasportate con dei furgoni a Padova e Udine. Dal capoluogo patavino sono poi partiti i veicoli in direzione della varie Ulss, dove si svolgeranno le prime vaccinazioni. 

I primi vaccinati all'ospedale Magalini

Il Vax Day al Polo Confortini di Verona

«L'arrivo del vaccino ci fa guardare al futuro con grande speranza. Oggi è un giorno davvero importante. Ringrazio tutti i nostri operatori sanitari che, con l'arrivo delle prime dosi, potranno lavorare in sicurezza». In diretta dall'ospedale Ca' Foncello dove sono state somministrate le prime dosi, il presidente Luca Zaia ha fatto un bilancio di questo difficile 2020. «Voglio ringraziare tutti gli uomini e le donne della sanità veneta. Abbiamo quasi 3400 persone ricoverate negli ospedali del Veneto. Oltre 6mila morti in Veneto. Un bilancio tragico e folle ma ribadisco che non siamo come Bergamo: stiamo curando tutti i pazienti che ci hanno chiesto assistenza. Se un anno fa ci fosse già stato il vaccino, non avremmo avuto tutti i morti che ci sono stati nel 2020. I vaccini saranno volontatri. Chi si vaccina lo fa per sé stesso ma soprattutto per gli altri. L'immunità di gregge sarà raggiunta con almeno il 65% dei vaccinati. I cinesi hanno sconfitto il virus perché si sono vaccinati. Esistono varie tipologie di vaccini: russo, cinese e Astrazeneca. In Italia partiremo con quelli di Moderna (in arrivo a metà gennaio) e Pfizer che richiede una doppia vacinazione (il richiamo sarà dopo tre settimane) e la catena del freddo. Il vaccino previene la malattia ed evita la diffusione del contagio. Pneumologia, Terapia intensiva, Pronto soccorso saranno i reparti dove vaccineremo con più urgenza. Subito dopo il personale sanitario toccherà a ospiti e personale delle case di riposo. La prevenzione resta fondamentale. Questa mattina ho sentito il dottor Arcuri e mi ha detto che il Veneto avrà una fornitura di 38mila dosi a settimana. Tutto quello che arriva lo somministreremo. Ho dato disposizione perché la regione si muova anche in autonomia, e non solo attraverso il Governo, per comprare le siringhe necessarie alla vaccinazione. Ad oggi il grado di infenzione degli operatori sanitari è inferiore a quello della popolazione. Il virus che abbiamo adesso in Veneto è diverso da quello di marzo e di questa estate. Ieri abbiamo trovato i primi tre casi di mutazione inglese in Veneto. Ad oggi nella nostra regione abbiamo 8 diverse mutazioni del virus. Di queste 8 due sono presenti solo in Veneto. Bisognerà analizzare al più presto e con cura le caratteristiche di queste nuove tipologie».

Vaccini a Verona

Nella tarda mattinata di domenica verranno somministrati i vaccini ai primi 200 volontari all'ospedale di Borgo Trento e al Magalini di Villafranca. Si tratta di medici, infermieri e operatori socio-sanitari (Oss), impegnati dall'inizio dell'emergenza sanitaria nella cura dei pazienti positivi al Covid-19. Insieme a loro anche operatori e ospiti delle Rsa, che figurano tra i soggetti più colpiti dal Sars-CoV-2. 

❌❌❌ IN DIRETTA DAL CA’ FONCELLO DI TREVISO PER L’AVVIO DELLA CAMPAGNA VACCINI ❌❌❌

Pubblicato da Luca Zaia su Domenica 27 dicembre 2020

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