Varianti del Covid-19 in Veneto: nessun cluster segnalato in provincia di Verona
Il bollettino sull'attività di sorveglianza svolta dalla Regione, indica due casi di variante inglese a carico dell'Ulss 9 Scaligera, oltre a spiegare l'attività di sequenziamento e quando le mutazioni diventano motivo di preoccupazione
Secondo il rapporto diffuso dalla Regione Veneto sulla diffusione delle varianti del Sars-CoV-2 presenti sul territorio, nessun cluster di individui affetti dal Covid-19 risulta essere presente nell'area di competenza dell'Ulss 9 Scaligera al 30 di giugno.
Varianti del virus
Nel bollettino viene spiegato che i virus, in particolar modo quelli a Rna come i coronavirus, evolvono costantemente attraverso mutazioni del loro genoma, così come è stato osservato in tutto il mondo dall'inizio della pandemia, anche per quanto riguarda il Sars-CoV-2. La maggior parte delle mutazioni non avrebbe un impatto significativo, ma qualcuna di queste può dare al virus alcune particolari caratteristiche come ad esempio un vantaggio selettivo rispetto alle altre attraverso una maggiore trasmissibilità, una maggiore patogenicità con forme più severe di malattia o la possibilità di aggirare l’immunità precedentemente acquisita da un individuo o per infezione naturale o per vaccinazione. È quando si verificano questi casi che diventano motivo di preoccupazione e devono pertanto essere monitorate con attenzione.
Monitoraggio delle varianti in Italia
Al momento sono tre le varianti che vengono attentamente monitorate (cinque in tutto) e che prendono il nome dal luogo dove sono state osservate per la prima volta. In tutte e tre i casi il virus presenta delle mutazioni sulla cosiddetta proteina ‘spike’, ovvero quella con cui ‘si attacca’ alla cellula.
- La variante Alfa (inglese, VOC 202012/01) è stata isolata per la prima volta nel settembre 2020 in Gran Bretagna, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 9 novembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata, ipotizzata anche un maggiore patogenicità, ma al momento non sono emerse evidenze di un effetto negativo sull’efficacia dei vaccini.
- La variante Beta (sudafricana, 501 Y.V2) è stata isolata per la prima volta nell’ottobre 2020 in Sud Africa, mentre in Europa il primo caso rilevato risale al 28 dicembre 2020. È monitorata perché ha una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti dal Covid-19.
- La variante Gamma (brasiliana, P.1) è stata isolata per la prima volta nel gennaio 2021 in Brasile e Giappone. Alla data del 25 gennaio 2021 è stata segnalata in 8 paesi, compresa l’Italia. È monitorata perché è ipotizzata una trasmissibilità più elevata e perché dai primi studi sembra che possa diminuire l’efficacia del vaccino. Si studia se possa causare un maggior numero di reinfezioni in soggetti già guariti da COVID-19.
- La variante Eta (nigeriana, B.1.525) è stata identificata per la prima volta nel Regno Unito e in Nigeria nel dicembre 2020.
- La variante Delta (indiana, B.1.617) variante emergente Sars-CoV-2, identificata per la prima volta nell’Ottobre del 2020 in India, è stata recentemente riportata come una VOIs (Variant of Interest) dall’India. Al 27 Aprile sono state identificate 1200 sequenze assegnate al lineage B.1.617 da almeno 17 Paesi, con prevalenza dall’India, Inghilterra e Singapore. Questo lineage comprende molti sub-lineages inclusi B.1.617.1 (variante Kappa), B.1.617.2 and B.1.617.3.
Al fine di stimare la diffusione delle varianti, in Italia è stata disegnata un’indagine rapida coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con il Ministero della Salute, le Regioni e PPAA, in particolare con i laboratori da queste ultime identificati. L’obiettivo di questa indagine è l’identificazione di possibili casi di infezione riconducibili a queste varianti, tra i campioni con risultato positivo per Sars-CoV-2 in Rt-PCR.
I campioni analizzati tramite sequenziamento genomico vengono selezionati casualmente con le seguenti priorità: individui vaccinati contro Sars-CoV-2 che successivamente si infettano nonostante una risposta immunitaria al vaccino; contesti ad alto rischio, quali ospedali nei quali vengono ricoverati pazienti immunocompromessi positivi a Sars-CoV-2 per lunghi periodi; casi di reinfezione; individui in arrivo da paesi con alta incidenza di varianti Sars-CoV-2; aumento dei casi o cambiamento nella trasmissibilità e/o virulenza in un’area; cambiamento nelle performance di strumenti diagnostici o terapie; analisi di cluster, per valutare la catena di trasmissione e/o l'efficacia di strategie di contenimento dell'infezione. (Report ISS Prevalenza delle VOC (Variant Of Concern) del virus Sars-CoV-2 in Italia: lineage B.1.1.7, P.1, B.1.617 e B.1.351, e altre varianti (Variant Of Interest, VOI) tra cui lineage P.2 e lineage B.1.525 indagine del 18/05/2021).
Dati sulle varianti - Regione Veneto
Nella Regione del Veneto i casi di sospetta variante di Sars-CoV-2 vengono inviati per il sequenziamento all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (IZSVe) da parte dei laboratori di microbiologia su richiesta del Servizio Igiene Sanità Pubblica (SISP) o dello stesso laboratorio. L’IZSVe ritorna l’esito del sequenziamento del genoma completo sia al Laboratorio di Microbiologia che al SISP, il quale provvede alla registrazione del dato sul sequenziamento nella piattaforma informatica SIAVr Covid-19 e ad attivare le misure di sanità pubblica per la ricerca e gestione dei contatt,i previste secondo quanto indicato nella circolare prot.n.26746 del 21.05.2021 “Aggiornamento sulla definizione di caso Covid-19 sospetto per variante VOC 202012/01 e sulle misure di quarantena e di isolamento raccomandate alla luce della diffusione in Italia delle nuove varianti Sars-CoV-2”, che aggiorna le precedenti circolari n. 3787 del 31.01.2021 e n. 15127 del 12.04.2021.
Da ora sono attivi anche i Laboratori di Microbiologia di Padova e Mestre per il sequenziamento rapido dei campioni che vengono inviati poi all’IZSVe per la procedura completa. I risultati del test rapido vengono resi disponibili ai SISP di riferimento.
I dati del presente bolletino vengono elaborati dalla piattaforma SIAVr Covid-19 e presentano i casi suddivisi per Azienda Ulss, per tipologia di variante e fascia di età.
Scarica il pdf del bollettino di sorveglianza sulle varianti del Covid-19 in Veneto