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Venerdì, 19 Aprile 2024

La Variante 29 è la Variante Sboarina. «La prima che interviene solo sul costruito»

Il sindaco ci mette anche il nome nel nuovo documento urbanistico. «Questa è la variante del riscatto delle aree degradate e abbandonate - ha detto- Ma è anche la variante del coraggio della nostra amministrazione»

È stato scelto un luogo simbolo della rigenerazione della città, le ex Officine Galtarossa, per presentare la Variante 29, ribattezzata Variante Sboarina perché nasce da precise scelte politiche fatte dall'attuale amministrazione, guidata dal sindaco Federico Sboarina. Il documento intende dettare le linee dello sviluppo urbanistico da qui al 2030 e trova nel recupero di spazi abbandonati e nel minor consumo del suolo i suoi principi cardine. Viene dunque pianifica la rinascita di tre milioni e mezzo di metri quadrati di aree dismesse, aree che oggi si trovano in stato di degrado perché inutilizzate ma che hanno grandi potenzialità per il contesto in cui sono inserite. Le già citate Officine Galtarossa, ma anche l'ex Manifattura Tabacchi, la Gallerie Mercatali, Adige Docks, sono tutti esempi del nuovo ciclo urbanistico avviato dall'amministrazione e già condiviso da molti privati che hanno colto la sfida nonostante il difficile contesto causato dalla pandemia.

I BANDI

Con la nuova variante, il Comune vuole aprire i bandi per la raccolta di manifestazioni di interesse: l'obiettivo è quello di raccogliere la disponibilità di soggetti privati o pubblici a intraprendere interventi di riqualificazione urbana, ambientale ed edilizia o azioni di riuso temporaneo. Tutti gli immobili e le aree segnalate saranno inseriti in un'apposita mappa e, nel momento in cui partirà la fase istruttoria, potranno accedere ad una serie di incentivi e agevolazioni affinchè il processo di rigenerazione possa avviarsi in tempi certi e rapidi.
Il bando per le manifestazioni di interesse si articola in quattro tipologie di avvisi. Il primo prevede la riqualificazione urbana attraverso interventi localizzati in ambienti degradati, con possibilità di trasferimenti volumetrici nel rispetto del Pat, andando a lavorare all'interno di un'urbanizzazione consolidata. Si prevede, infatti, di riusare lo spazio, creando nuovi luoghi efficienti sotto tutti i punti di vista ambientali, con lo scopo di incentivare anche la socialità. Il secondo interviene sulle aree soggette a degrado ambientale, quindi capannoni, magari di ambito agricolo o pericolosi per la salute pubblica, che si vogliono demolire, rinaturalizzare, prendere in credito edilizio spostando la volumetria in altre parti sempre all'interno del consolidato, dando così un giovamento all’ambiente. Il terzo prevede un riuso temporaneo per tre anni, prorogabile a cinque di edifici dismessi o inutilizzati, riattivando così i luoghi, creando nuovi posti di aggregazione, coinvolgendo risorse culturali e associative, per creare nuovi spazi di vita, lavoro, studio e svago. Gli edifici possono essere localizzati su tutto il territorio comunale, ad eccezione della zona agricola. Il quarto riguarda invece la segnalazione di ambiti di degrado, con i cittadini che possono segnalare tutti quei posti che sono soggetti a problemi di decadimento dal punto di vista urbano, sociale, architettonico e ambientale.
Le manifestazioni di interesse si raccolgono a partire dal 17 novembre fino a Natale.

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(Un momento della presentazione)

EX OFFICINE GALTAROSSA (VEDI VIDEO)

Si tratta di un'area di 20mila metri quadrati, di cui 18mila i coperti, distribuiti su sei edifici alcuni dei quali già riqualificati e in uso. L'attenzione della proprietà, la società Eo-Magis, si concentra ora sulla palazzina adibita a suo tempo a mensa e spazi accessori per tutti i dipendenti delle Officine Galtarossa. I professionisti incaricati stanno predisponendo lo studio di fattibilità. L'idea è quella di creare uno spazio dedicato al lavoro flessibile, coinvolgendo altri attori del panorama cittadino.

LA PRESENTAZIONE

Proprio nelle ex Officine Galtarossa, il sindaco Federico Sboarina e l'assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala hanno illustrato la filosofia della Variante 29 e annunciato la pubblicazione del bando per la raccolta delle manifestazioni di interesse. Era presente Andrea Pernigo della società Eo-Magis, proprietaria dell'area. «Questa è la variante del riscatto delle aree degradate e abbandonate - ha detto il sindaco - che tornano a vivere rigenerando intere zone e quartieri cittadini. Ma è anche la variante del coraggio, quello di un'amministrazione che porta avanti le proprie scelte e non si ferma nemmeno in un periodo particolare e difficile come questo. Solo un cieco non vede che Verona sta cambiando volto, grazie ad un nuovo ciclo urbanistico che rigenererà spazi industriali che hanno fatto la storia della nostra città per poi cadere nel declino negli ultimi decenni. Non è un caso se oggi siamo qui alle ex Officine Galtarossa, questo non solo è un luogo simbolo della nostra storia industriale ma è anche l'esempio perfetto degli obiettivi che perseguiamo con il nuovo documento urbanistico. Qui c'è il passato, il presente ma soprattutto il futuro di una città che va avanti con progetti innovativi e che resteranno nella storia. Penso all'area dell'ex Scalo Merci dove sorgerà il Central Park cittadino, è la madre di tutte le rigenerazioni, un progetto che non troverà mai più eguali».
«È la prima variante urbanistica che pianifica il consolidato, lasciando intatte le aree verdi e intervenendo solo sul costruito esistente - spiega l'assessore Segala - A Verona sono stimate superfici di aree dismesse o degradate per circa tre milioni e mezzo di metri quadrati. È lì che vogliamo intervenire con il contributo di privati e enti pubblici. Ma anche i cittadini hanno un ruolo fondamentale, perchè possono segnalare la presenza su tutto il territorio di aree da recuperare da un punto di vista sociale, del degrado e della sicurezza. Per agevolare il processo di rigenerazione urbana nel suo complesso, abbiamo previsto una serie di agevolazioni in fase di istruttoria, dal cambio di destinazione d'uso al passaggio dei crediti edilizi su aree diverse da quelle segnalate. È una nuova filosofia di pianificazione della città, che tiene conto di una serie di indicatori a cominciare da quegli elementi che riteniamo fondamentali e qualificanti per il territorio e per i suoi abitanti».

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(Sboarina a sinistra, Segala a destra, Pernigo al centro)

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