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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Via alla seconda variante al Pat di Verona per riscrivere le destinazioni d'uso

L'obiettivo è quello di spostare, ad esempio, aree residenziali in quartieri a vocazione abitativa o più servizi per la logistica nel Quadrante Europa, dove questa funzione è prevalente

Il Comune di Verona ha dato il via ad una sfida di semplificazione urbanistica, una sfida che potrebbe portarlo ad attuare una seconda variante al Pat (Piano di Assetto del Territorio). Variante con cui si potrebbero riscrivere le destinazioni d'uso di ciascun ambito territoriale in base alle esigenze attuali e non in base a quelle del 2007, anno in cui il piano era stato adottato. La giunta comunale ha approvato il documento preliminare, che nelle prossime settimane proseguirà il suo iter amministrativo.

L'opportunità offerta da questa variante non sarebbe da poco, vista la concessione a modifiche nei vari ambiti fino al 10% in termini di superficie e le trasposizioni tra ambiti confinanti di potenzialità edificatorie del 10% di ogni categoria funzionale. In altra parole, si potrebbero avere più aree residenziali in quartieri a vocazione abitativa e più servizi per la logistica dove questa funzione è prevalente. E un esempio è il Quadrante Europa, dove lo sviluppo dell'attività richiede che vengano adeguati i servizi a supporto, a cominciare dalle strutture per lavoratori e camionisti.

La novità è frutto di una modifica alla specifica legge regionale che, a sua volta, ha recepito la richiesta del Comune di poter intervenire sul Pat con una variante semplificata, che non solo delinea i confini degli interventi e accorcia i tempi della burocrazia ma consente anche di pianificare per i prossimi anni la redazione del nuovo Pat. Un procedimento, questo, che per la complessità normativa e per gli interlocutori coinvolti richiede un lasso di tempo di almeno quattro anni.
La legge regionale prevede anche un’ulteriore semplificazione procedurale per i Pua (Piani Urbanistici Attuativi) in variante. Un iter più snello frutto anche questo delle richieste inviate dal Comune alla Regione.

«La Regione ha accolto entrambe le nostre richieste - ha commentato l'assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala - Questo ci permette di pianificare in modo più veloce e dare risposte tempestive alle esigenze del territorio. Il Pat è stato adottato 15 anni fa, è arrivato il momento di ridisegnarlo sulla base delle mutate esigenze produttive e di sviluppo. La redazione della Variante 29 ha evidenziato le criticità dell’attuale Pat e la necessità di riscrivere le destinazioni d’uso in base alle effettive esigenze. Vale per le zone a vocazione logistica come il Quadrante Europa, in cui oggi sono quasi assenti i servizi a supporto di attività e lavoratori, come per quelle quasi esclusivamente residenziali. Lo scostamento del 10% di superficie da un ambito all’altro, ci permette di dare una prima risposta, la vera sfida dei prossimi anni sarà la redazione di un nuovo Pat basato sulla fotografia attuale del territorio e sulle previsioni di sviluppo dei prossimi decenni».

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