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Martedì, 19 Marzo 2024
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Uomini violenti, accessi in aumento allo spazio del Comune di Verona: l'80% è inviato dal tribunale

Lo sportello gratuito, nato nel 2013, ha come obiettivo l’interruzione della violenza familiare e ad agosto 2021 i contatti registrati sono 313, con una media di circa 3 al mese

Uomini, tra i 20 e i 50 anni, lavoratori, con un livello d’istruzione medio, ma in difficoltà nel gestire rabbia e aggressività, alcuni con dipendenza da alcol o sostanze stupefacenti. È questo il profilo delle persone che accedono allo Spazio ascolto del Comune di Verona dedicato agli uomini che agiscono in maniera violenta. Lo sportello gratuito ha come obiettivo l’interruzione della violenza familiare con percorsi mirati alla responsabilizzazione e al cambiamento. Un servizio importante che, negli ultimi due anni, ha visto crescere gli accessi, soprattutto per via giuridica. Nel 2020, infatti, il 20% degli uomini ha contattato lo sportello autonomamente, l’80%, invece, è stato inviato dal tribunale a seguito di reati di maltrattamento familiare o con sospensione condizionale della pena subordinata al percorso riabilitativo.

Tutti possono accedere al servizio, in modo volontario o inviati da conoscenti, servizi territoriali, forze dell'ordine o tribunale. Chiamando il numero 3339313148, è possibile lasciare il proprio recapito alla segreteria telefonica per essere richiamati. Viene fissato un primo colloquio per valutare l'idoneità e la motivazione personale, dopodiché la persona viene sottoposta a tre incontri di diagnosi e, infine, al percorso psicologico di un anno, individuale o di gruppo. Nel frattempo anche la partner viene avvisata e informata dei servizi a disposizione per le donne vittime di violenza del Centro Petra. Al termine del percorso vengono effettuati incontri di verifica a 3, 6 e 12 mesi. L’ultimo praticamente dopo un anno dalla fine dell’iter. Avere più informazioni è semplice, basta inviare una mail all’indirizzo spazio.uomini@comune.verona.it.

Da luglio 2013, quando lo sportello ha aperto, ad agosto 2021, sono stati 313 i contatti registrati, praticamente una media di 3 al mese. Ben 178 i casi seguiti, 1850 i colloqui effettuati e 182 gli incontri di gruppo portati a termine.

Martedì mattina, in diretta streaming, hanno fornito gli ultimi aggiornamenti l’assessore alle Pari opportunità Francesca Briani, lo psicoterapeuta e psicologo clinico Andrea Pasetto della cooperativa che affianca il Comune nell'erogazione dei servizi di contrasto alla violenza. Presenti anche Rosa Lovati funzionaria del settore Pari opportunità e Paola Zanchetta dirigente dell'area Servizi sociali e alla persona.

«Invitiamo gli uomini che si trovano in difficoltà a rivolgersi ai nostri servizi perché il Comune è impegnato in prima linea nell'abbattere il muro della violenza e arginare questo terribile fenomeno – ha detto l'assessore Briani -. Ancora troppe donne muoiono per mano di compagni e partner, e i fatti efferati delle ultime settimane sono preoccupanti. Per questo vogliamo rimarcare l’esistenza di questo servizio importante, perché gli uomini violenti possono trovare un aiuto gratuito. Chiamate e fatevi avanti, troverete un sostegno psicologico per imparare a gestire i sentimenti negativi. Verona è stata la seconda città d’Italia, dopo Modena, a istituire questo sportello, oltre ad avere un centro attivissimo per le donne vittime di violenza. Petra, nato nel 2004, offre numerosi servizi e risposte 24 ore su 24, soprattutto nell’emergenza. Vogliamo che uomini e donne siano consapevoli che fermare quest’onda di violenza è possibile, devono solo farsi aiutare».

«Quello che abbiamo visto in questi anni è che se arrivano uomini motivati al cambiamento, con un percorso di questo tipo riusciamo a interrompere la violenza – ha aggiunto Pasetto -. Dopo gli incontri che mediamente durano un anno, nessuno viene lasciato solo. Ci sono verifiche mirate a controllare se la persona è in grado di gestire nel tempo i propri stati emotivi. La prima dopo 3 mesi, la seconda a 6 mesi e l’ultima a un anno. In questa maniera, teniamo sotto controllo le situazioni che conosciamo, accompagnando gli uomini e le loro famiglie anche una volta terminati gli incontri singoli o di gruppo».

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