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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Quinzano / Lungadige Attiraglio

Lauree internazionali, oltre 2mila richieste per 50 borse di studio all'università di Verona

L'ateneo scaligero è sempre più attrattivo, soprattutto per studenti che provengono da Africa, Asia ed Est Europa

L'università di Verona è sempre più attrattiva per studentesse e studenti stranieri. Si è chiuso il bando per 50 borse di studio e sono 2.644 le domande presentate per iscriversi all'ateneo scaligero. Si tratta di giovani di Paesi europei ed extra-europei che si sono candidati ai 10 corsi di laurea magistrali internazionali.
Le domande pervenute sono il triplo rispetto a quelle di due anni fa e hanno comportato un consistente lavoro di selezione da parte delle commissioni. Le candidature sono 50 volte tanto quelle messe a bando e sono arrivate da più di 60 Paesi, per lo più Nord Africa, Asia ed Est Europa. I vincitori potranno vivere e studiare a Verona per due anni completamente spesati.

Soddisfatto il delegato del rettore all'internazionalizzazione Felice Gambin: «L’università di Verona è attrattiva per gli studenti stranieri, che scelgono di trasferirsi qui da noi, evidentemente perché ritengono la nostra offerta formativa di grande qualità. La loro presenza peraltro ha ricadute sul territorio della città di Verona ma anche sugli altri studenti veronesi e italiani che frequentano in tal modo corsi magistrali con una spiccata vocazione internazionale. Stiamo lavorando nella giusta direzione: un’università aperta al mondo in una città come Verona decisamente internazionale».

Se interessanti sono le riflessioni che si potranno fare una volta terminate le selezioni, importanti indicazioni si possono trarre sulla provenienza dei candidati e che rivelano come l’università di Verona sia inclusiva e attenta a combinare internazionalizzazione e cooperazione internazionale. Moltissime le candidature proveniente dal Pakistan (841) o dall’India (693), forte l'iincremento di quelle afghane (67 rispetto alle 3 dell’anno scorso), significative le 61 dalla Federazione russa (rispetto alle 41 dell’anno precedente) , le 4 dall’Ucraina, le 9 dalla Siria; senza dimenticare le 200 del continente africano e quelle dal Sudamerica, dal Giappone, dal Vietnam, dall'Indonesia, dalla Cina e da Palau.
«L’eterogeneità delle candidature - conclude Gambin- rivela anche i drammi dei paesi nei quali vivono molte studentesse e studenti nel mondo e che verranno a studiare nel nostro ateneo. È l’ennesima sfida alla quale l'università ha saputo dare risposta».

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