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Giovedì, 25 Aprile 2024

L'Arena di Verona tra tutela e accessibilità, il soprintendente Tiné: «Dobbiamo valorizzare il monumento in quanto tale»

A Verona il convegno "L'Arena e gli Altri - teatri e anfiteatri romani tra tutela, ricerca e valorizzazione". Presente anche il sindaco Tommasi: «La sfida? Che sul biglietto d'ingresso del concerto di Ligabue ci sia la storia del monumento»

Trasformare in bellezza gli ingombri esterni (le scenografie, i gazebo, i container), concependo un nuovo innesto di architettura contemporanea come fece Carlo Scarpa a Castelvecchio cinquant'anni fa, per proteggere un luogo d’arte, un teatro di pietra che va rispettato, come auspica il soprintendente di Verona Vincenzo Tiné. Ma anche condividere una programmazione più oculata degli eventi lasciando degli spazi di fruizione libera e di godimento pubblico più ampi rispetto a quelli odierni. E una sana contaminazione, per arrivare un giorno ad avere sul biglietto d'ingresso di un concerto pop anche, magari, la storia del monumento, come sogna il sindaco di Verona Damiano Tommasi.

Giovedì 27 ottobre l'Arena di Verona è stata oggetto di studio e di dibattito, laboratorio sperimentale e nazionale, caso - non isolato - capofila dei teatri e anfiteatri antichi italiani alla ricerca di un nuovo equilibrio. Questi i temi emersi dopo il dibattito "L'Arena e gli Altri - teatri e anfiteatri romani tra tutela, ricerca e valorizzazione", giornata di studi organizzata dal Comune di Verona e dalla Soprintendenza (con il supporto di Cattolica Assicurazioni, Fondazione Arena di Verona, Fondazione Cariverona, Ordine degli Architetti, le Famiglie Storiche dell’Amarone e Ganmar Srl) che ha riunito esperti ed esponenti di questi due mondi, stimolando il dialogo e il confronto in un'ottica costruttiva e propositiva.

«Dobbiamo valorizzare il monumento in quanto tale, - sintetizza Vincenzo Tiné, sovrintendente di Verona - conciliando i due aspetti, quello della fruizione culturale e quella della fruizione spettacolare. L'equilibrio tra questi due aspetti di valorizzazione è possibile. Una visione unitaria che si deve fondare su tre pilastri: valorizzazione integrata del contenitore monumentale e dei contenuti spettacolari, bellezza del contesto urbano e accessibilità totale del monumento». Lo stesso Vincenzo Tiné ha aperto la giornata di studi rilevando che «sono due i problemi più importanti che dobbiamo affrontare: il carico scenografico e gli apparati scenici in piazza Bra e i grandi palchi per renderli meno impattanti. Il tutto per evitare che l’anfiteatro sia trasformato anche durante il giorno in teatro. È necessario trasformare in bellezza gli ingombri esterni, - ha aggiunto il sovrintendente - le scenografie, i gazebo, coinvolgendo un architetto di livello che possa fare un nuovo innesto di architettura contemporanea come fece Carlo Scarpa».

Cecilia Gasdia, sovrintendente di Fondazione Arena di Verona ha detto di ritenere possibile un futuro in cui si riesca «sia a mantenere un equilibrio tra scenografie e fruibilità di piazza Bra, sia a godere del grande repertorio storico regalatoci da Zeffirelli con le sue scenografie. Ma si può sicuramente pensare a un ritorno di scenografie più snelle. Sugli ingombri in piazza Bra abbiamo molte idee, - ha aggiunto Gasdia - dobbiamo concludere insieme il confronto avviato per scegliere la soluzione migliore per la gestione della parte esterna della piazza, dove possiamo organizzare più trasporti e alleggerire l’ingombro, senza per questo dimenticare che anche le scenografie sono un grande patrimonio di Verona e dei veronesi».

Anche il sindaco di Verona Damiano Tommasi ha focalizzato l'attenzione sulle sfide dei prossimi anni: «Il tema della cerimonia dell'apertuta delle paralimpiadi, e la grande altra sfida che è l'accessibilità del monumento. Questo è un gioco di squadra che dobbiamo fare e siamo noi ad avere questa responsabilità. Assieme a questo c'è il tema dello sport. Ne abbiamo parlato spesso con il sovrintendente Tiné di come lo sport possa entrare in Arena. Per quanto riguarda la tutela e la valorizzazione dobbiamo dare importanza all'evento, al messaggio, all'ospite, al valore, ma tutto questo deve passare attraverso la tutela, la protezione del monumento. Senza per questo "incellophanarlo". La risposta non è semplice, non è immediata, - ha concluso il sindaco di Verona Damiano Tommasi - richiede tempo, ma sicuramente deve essere frutto di un gioco di squadra. La sfida? Che sul biglietto d'ingresso del concerto di Ligabue ci sia la storia del monumento».

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