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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tunnel del Baldo, sindaci favorevoli. Ma per la senatrice Floridia è un errore

C'è sintonia tra i primi cittadini veronesi interessati dall'opera, la Regione Veneto e la Provincia di Trento. Ambientalisti pronti a mettersi di traverso. E Sinistra Italiana commenta: «È un ecomostro vecchio, inutile e dannoso per il territorio»

L'idea non è nuova, ma per molto tempo è rimasta un sogno (ma per alcuni un incubo) nel cassetto. Un traforo del Monte Baldo per dare sollievo ai problemi di viabilità nel Nord del Lago di Garda. Un tunnel che unisca l'area trentina di Avio con quella veronese di Malcesine e Brenzone. Un'idea rilanciata nel 2019 dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Massimo Fugatti in un incontro con i sindaci potenzialmente interessati all'opera. Opera guardata con favore anche dalla Regione Veneto.

Sia i sindaci trentini che quelli veronesi si dichiararono favorevoli al tunnel. Un sostegno che è stato ribadito anche nel novembre dell'anno scorso, in un altro faccia a faccia informale con Fugatti e con la vicepresidente della Regione Elisa De Berti. Il progetto prevede la realizzazione di una galleria di 12 chilometri a due canne che potrebbe partire più o meno dal casello di Ala-Avio per raggiungere i territori di Brenzone e Malcesine.

Un intervento non da poco ed infatti il problema principale è il suo finanziamento. Si parla di una cifra che balla tra i 900 milioni e il miliardo di euro per portare a compimento il tunnel del Baldo. Soldi che potrebbero essere in parte ricavati mediante l'aiuto dei privati, come l'Autostrada del Brennero. Oppure prevedendo il pagamento di un pedaggio per chi attraverserà il nuovo tratto stradale.

L'ostacolo economico resta comunque il più alto da superare. Ma non è l'unico. Nonostante i sindaci siano d'accordo con il traforo, c'è chi è pronto a mettersi di traverso. Ad esempio, gli ambientalisti gardesani sono contrari. Ed anche la senatrice veronese di Alleanza Verdi Sinistra Aurora Floridia ha commentato: «Sono noti i gravi problemi di viabilità e le conseguenti difficoltà che le comunità attorno al Lago di Garda devono subire da anni, ma perforare il Monte Baldo non è una soluzione. L’errore di fondo sta nel ritenere di ridurre il traffico potenziando semplicemente lo scorrimento di mezzi su ruota, ma la vera rivoluzione, anche in termini di salute per i polmoni di chi vive e frequenta il lago, risiede nel limitare gli spostamenti su autoveicoli, ricorrendo a mezzi di trasporto alternativi. Il Lago di Garda costituisce una delle più importanti aree a vocazione turistica d'Europa. Oggi il turismo si misura molto sul suo livello di sostenibilità, per cui continuare a voler costruire nuove strade o tunnel arrecherebbe danno all’immagine della nostra area. I disagi che vivono i residenti, i lavoratori e i turisti devono essere risolti ripensando il sistema di trasporto, non aumentando le strade e incrementando la presenza delle auto. Il cemento rende felici i soliti noti, meglio investire le risorse pubbliche in progetti capaci di garantire il bene, oltre alla salute, di tutta la comunità». E parere contrario è stato espresso da Luca Perini di Sinistra Italiana Verona e Marco De Pasquale di Sinistra Italiana Veneto: «Invece di trovare nuovi fondi per progetti che promuovono una riconversione ecologica che sappia valorizzare il territorio anche per nuove forme di turismo sostenibile oggi si ritorna a parlare di ecomostri, vecchi, inutili e dannosi per il territorio e la sua popolazione. Piu che di volontà politica sarebbe meglio parlare di una irresponsabilità politica oggi più che mai inaccettabile».

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