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Tumore alla prostata: Bollino Azzurro per 12 ospedali veneti e menzione speciale per altri 4

Il riconoscimento di Fondazione Onda è stato assegnato ai centri che garantiscono un approccio multiprofessionale e interdisciplinare dei percorsi diagnostici e terapeutici a tale patologia

Successo degli ospedali della sanità veneta nella prima edizione del bando nazionale promosso da Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) sul modello dei Bollini Rosa nati per premiare gli ospedali a misura di donna. Quelli "azzurri" sono stati assegnati ai centri che garantiscono un approccio multiprofessionale e interdisciplinare dei percorsi diagnostici e terapeutici per le persone con tumore alla prostata.

«La rete ospedaliera veneta – sottolinea il Presidente della Regione Luca Zaia - piazza 12 ospedali su 94 in tutta Italia (ben più del 10%) e altri 4 ricevono la menzione speciale che, di fatto, è l’anticamera della bollinatura. È un risultato eccezionale già alla prima comparsa del bollino azzurro, che testimonia di una qualità diffusa e interdisciplinare, come dev’essere oggi l’approccio a tante patologie».

Tra i 94 ospedali in Italia premiati dalla nella prima edizione del Bollino Azzurro, ci sono i 12 ospedali veneti che favoriscono un approccio multidisciplinare nel trattamento di questa malattia, attraverso trattamenti personalizzati e tramite la collaborazione tra diversi specialisti, quali urologo, radioterapista, oncologo medico, patologo, radiologo, medico nucleare, psicologo.
Si tratta degli ospedali di Feltre, Camposampiero, Rovigo, Treviso, Ss. Giovanni e Paolo di Venezia, Santorso, Bassano, Mater Salutis di Legnago, Borgo Trento di Verona, le due strutture dell'Azienda Ospedaliera di Padova, lo IOV.

Inoltre, tra le 33 strutture insignite di una menzione in prospettiva di un miglioramento futuro del percorso di trattamento del tumore alla prostata, vi sono la Casa di cura di Abano, l'ospedale di Schiavonia, il Fracastoro di S. Bonifacio e il Magalini di Villafranca.

«Siamo orgogliosi di questi "bollini" – conclude Zaia - che rappresentano un riconoscimento per la qualità del lavoro svolto, anche durante il non facile periodo della pandemia, e confermano l’importanza dei percorsi multidisciplinari imprescindibili specie nella malattia oncologica, per offrire il miglior percorso di cura possibile al paziente».

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