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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Truffe online, conti correnti presi di mira anche in Veneto: «Fate molta attenzione»

È l'associazione Consmatori 24 a richiamare l'attenzione per alcuni episodi di phishing ai danni di residenti nelle province di Verona, Vicenza, Treviso, Venezia e Pordenone

Il phishing inizia con una e-mail o un'altra comunicazione fraudolenta inviata allo scopo di attirare una vittima. Il messaggio sembra provenire da un mittente affidabile e, se l'inganno riesce, la vittima viene persuasa a fornire informazioni riservate, spesso su un sito web truffa in tutto simile a quello del proprio home-banking. In questo modo i malintenzionati, tramite i tentativi di inserimento di OTP (One Time Password) nelle false schermate, riescono ad accedere al conto personale dei malcapitati predisponendo bonifici a proprio favore e lasciando loro solo pochi euro. Qualche volta, nel computer dell'utente viene persino scaricato un cosiddetto “malware”.

È l'Associazione Consumatori 24 a segnalre che numerosi episodi di questo tipo si sono verificati nell'ultimo periodo: persone residenti in diverse provincie come ad esempio Verona, Vicenza, Treviso, Venezia e Pordenone, avrebbero lamentato di aver ricevuto un sms o una telefonata con i quali gli veniva comunicata la presenza di movimenti anomali all’interno del conto corrente. Spinti dal bisogno di verificare, i correntisti accedono alla propria area riservata seguendo le istruzioni presenti nelle comunicazioni ricevute, ma così facendo trasmettono dati sensibili all’hacker che sta tentando di derubarli. Un responsabile dell’Associazione Consumatori 24 lancia l’appello che funge da vademecum: «Occorre fare molta attenzione. Ci sono delle regole ben precise da seguire per evitare di essere vittima di questo fenomeno denominato phishing. Come prima regola, diffidare assolutamente di telefonate, sms ed email da parte del proprio istituto bancario che spingono a verifiche del conto corrente immettendo codici Otp di sorta, anche quando si viene avvisati di bonifici sospetti già effettuati. Purtroppo in questi casi è preferibile telefonare ai numeri ufficiali della banca o recarsi di persona presso il proprio istituto bancario per le dovute verifiche. È preferibile attivare piuttosto un filtro antispam che limiti la ricezione di posta indesiderata e l’installazione di un antivirus valido all’interno del proprio dispositivo. Inoltre si specifica che è opportuno evitare di utilizzare reti pubbliche e comunque di non assecondare mai richieste improvvise di inserimento Otp, qualsiasi sia la fonte di provenienza di tali richieste, a meno che non si è consapevoli di star effettuando un’operazione proprio in quel momento, come un bonifico o altro».
Per quanto giunto all’Associazione Consumatori24, la stessa ha provveduto ad intervenire tempestivamente per il recupero di quanto perduto, interpellando in molti casi anche l’Arbitro Bancario Finanziario, in quanto le banche dei correntisti sono venute meno all’obbligo di verifica dei bonifici illegittimi richiesti.

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