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Mercoledì, 22 Marzo 2023
Attualità San Zeno / Circonvallazione Pietro Maroncelli, 11

La questura di Verona potrebbe traslocare nell'ex caserma di San Bernardino

Parte l'iter burocratico della variante urbanistica, cui seguirà tutto il percorso progettuale ed infine i lavori di ristrutturazione e ampliamento. Quindi, almeno fino al 2024, la questura dovrebbe rimanere in Lungadige Galtarossa

La questura di Verona potrebbe traslocare. Negli ultimi giorni del 2021, il Demanio ha presentato al Comune di Verona la richiesta di una variante urbanistica sulla caserma di San Bernardino, in Circonvallazione Maroncelli. Il Demanio ha, infatti, pronti 60 milioni di euro per ristrutturare ed ampliare l'edificio di sua proprietà con l'intento di creare una questura in grado di ospitare gli uffici attualmente presenti nelle sedi di Lungadige Galtarossa e Veronetta.

L'operazione presenta indubbi lati positivi. Il primo è la riqualificazione degli spazi dell'ex caserma, attualmente in disuso. Spazi che verrebbero ceduti gratuitamente alla questura, la quale non dovrebbe quindi più pagare un affitto come invece sta facendo ora in Lungadige Galtarossa. Spazi, inoltre, che internamente sarebbero più ampi rispetto a quelli attuali e questo permetterebbe, ad esempio, ai cittadini in fila per un appuntamento di non dover più aspettare fuori sul marciapiede ma all'interno di un cortile. Cortile che poi verrebbe anche modificato per ricavare anche i parcheggi necessari alle auto di servizio e a quelle dei dipendenti o dei visitatori.

Non mancano, però, neanche le perplessità su di un progetto che comunque non sarà immediato. L'auspicio del Demanio è che l'iter burocratico si completi nel giro di pochi mesi. Seguiranno poi un lungo iter progettuale ed infine i lavori. E quindi l'eventuale trasloco della questura non dovrebbe avvenire prima del 2024.
Nel frattempo, lunedì prossimo, 10 gennaio, la variante urbanistica sarà discussa in prima circoscrizione, dove i consiglieri del Partito Democratico hanno già avanzato critiche e suggerimenti: «Appare evidente che l'area di Porta Palio non rappresenta il luogo più idoneo ad ospitare la nuova sede della Questura di Verona, in ragione dell'impatto che traffico e parcheggi avrebbero su un'area viabilisticamente già abbastanza complicata e in sofferenza- hanno dichiarato Elisa La Paglia, consigliera comunale PD, e Andrea Trombini, Franco Cacciatori e Renzo Bellotti, consiglieri PD in prima circoscrizione - Questo significa che, in assenza di alternative (che al momento non sembrano date) l'insediamento va accompagnato da una profonda revisione della mobilità sia automobilistica che ciclistica. In primo luogo, la creazione di un nuovo grande attrattore rende indifferibile la riorganizzazione dell’incrocio di Porta Palio, la cui inadeguatezza crea già oggi code lungo tutta Circonvallazione Maroncelli. In secondo luogo, il significativo impatto sull'area più vasta, che attende anche il riordino degli uffici statali all'ex caserma Busignani in Piazza Pozza a San Zeno, destinata a a diventare una nuova cittadella dei servizi, fornisce l'opportunità di rivedere il piano del traffico dei quartieri S. Zeno e Cittadella. In terzo luogo va adeguato e potenziato il sistema di corsie e piste ciclabili realizzato in fretta e furia dopo il lockdown, rese scomode al limite dell'impraticabilità dagli avvallamenti e tombini affioranti (la cosiddetta pista dei tombini) portandolo ad un livello almeno pari alla ciclabile voluta da Fiab tra Porta Palio e Castelvecchio. I flussi di centinaia di persone che ogni giorno dovrebbero raggiungere la nuova Questura vanno dunque gestiti e organizzati. La partita non è soltanto immobiliare. Si svolgano i necessari approfondimenti e si lavori per ridurre l’impatto dei tanti che ogni giorno, per lavoro, commissioni o servizi, dovrebbero raggiungere San Bernardino».

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