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TAV a Verona, PD a Segala: «Falso dire che non c'è il finanziamento». La replica: «Confondono progetto e cantiere»

Botta e risposta tra i parlamentari Alessia Rotta e Vincenzo D'Arienzo e l'assessore alla Pianificazione urbanistica del capoluogo scaligero, in merito alla tratta dell'Alta velocità Verona - Pescantina

«È falso dire che non c’è il finanziamento per la progettazione della tratta ad alta velocità Verona-Pescantina, IV lotto funzionale Verona – Brennero, come ha detto l’Assessore Segala!». Sono Alessia Rotta e Vincenzo D'Arienzo, parlamentari del Partito Democratico, a smentire le parole dell'assessore arrivate a metà gennaio, giudicandole «erronee e fuorvianti, dettate dalla bramosia di visibilità per la campagna elettorale».

«Abbiamo avuto un incontro di dettaglio con i vertici di Rete Ferroviaria Italiana - ha spiegato Rotta con una conferenza stampa tenuta mercoledì mattina insieme al Senatore D'Arienzo - per approfondire le fasi progettuali ed economiche dell’intera tratta ferroviaria Verona – Brennero. Dall’incontro abbiamo avuto conferma di quanto già conoscevamo: un anno e mezzo fa abbiamo stanziato 10 milioni di euro ulteriori a quelli già disponibili, tanto che per l’ultimazione della fase di Project Review del Progetto Preliminare del 2014, e per le ulteriori fasi della progettazione, ci sono circa 24 milioni euro e il progetto preliminare sarà terminato entro il primo trimestre di quest’anno».
«A breve - ha proseguito poi D'Arienzo - nell’aggiornamento del Contratto di Programma 2017/2021 con RFI per la parte concernente il biennio 2020/2021, ovvero nel prossimo Contratto 2022/2026 se non vi fosse l’aggiornamento medesimo, stanzieremo le eventuali ulteriori risorse necessarie per la prosecuzione delle attività e delle progettazioni successive, se quelle già presenti non fossero sufficienti. All’esito della progettazione definitiva saranno stanziati i fondi per la realizzazione, atteso che è questa la fase in cui serve l’approvazione del CIPE per la quale c’è l’obbligo del finanziamento relativo.
Nel corso dell’approfondimento è anche risultato palese come il Comune abbia rallentato una progettazione più veloce - ha incalzato il Senatore dem -. Infatti, nel corso del mese di settembre 2018, l’allora Commissario Straordinario Ezio Facchin, per conto di Rete Ferroviaria Italiana, aveva presentato un’ipotesi di progetto al Comune di Verona per acquisirne il necessario parere e le integrazioni ritenute utili, ma la risposta è arrivata solo due anni dopo con la delibera di Giunta 2020/273 del 2 settembre 2020 e gli accordi sono stati siglati solo a maggio del 2021.
I danni collaterali sono importanti - spiega D’Arienzo -. Innanzitutto, il ritardo ha rallentato l’Alta Velocità verso nord e questo inciderà negativamente anche sullo sviluppo della piattaforma logistica del Quadrante Europa che si distingue in particolare a supporto dei mercati delle merci del nord Europa. In secondo luogo non è stato possibile inserire la tratta ferroviaria alta velocità Verona – Pescantina nel Piano nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), perché i progetti possono essere finanziati solo se entro il 2023 possono essere impegnati i fondi ed entro il 2026 essere spesi.
Un vero peccato, perché ci sarebbero stati i tempi per avere oggi il livello di progettazione utile. Invece, siamo ancora al progetto preliminare. Due anni di tempo per valutare il progetto preliminare che è rimasto tale. Quindi, per la tratta Verona – Brennero, il PNRR ha potuto finanziare la “variante di Trento”, lotto 3a, ma non il lotto IV Verona Pescantina».

«La situazione attuale - ha concluso l'Onorevole Rotta - sugli altri lotti funzionali delle tratte di accesso sud al Tunnel di Base del Brennero è:

  • per il Lotto 1 tratta “Fortezza – Ponte Gardena”, è in corso di sviluppo la progettazione esecutiva da appalto integrato e sono prossime all’avvio le prime realizzazioni. L’attivazione dell’intervento, il cui valore complessivo ammonta a 1.522.000 milioni, interamente finanziati, è attualmente prevista entro il 2029;
  • per quanto riguarda il Lotto 2 “Circonvallazione di Bolzano”, nel primo semestre 2022 è previsto l’avvio della fase di Project Review del Progetto Preliminare sviluppato nel 2003;
  • per quanto riguarda il Lotto 3a “Circonvallazione di Trento” è stata ultimata la fase di Project Review del Progetto Preliminare sviluppato nel 2015. Nel mese di ottobre 2021 è stata indetta la procedura di Dibattito Pubblico ai sensi dell’art. 46 della Legge 108/2021 e convocata la Conferenza di Servizi finalizzata all’approvazione del progetto. Nel corso del 2022 sarà concluso l’iter autorizzativo e saranno affidate le attività di progettazione esecutiva e realizzazione. Il progetto risulta quasi interamente finanziato (€ 936.900.000 a fronte di un CVI pari a € 960.230.000), con fondi PNRR. L'ultimazione dei lavori è prevista entro giugno 2026;
  • per quanto riguarda il Lotto 3b “Circonvallazione di Rovereto”, nel corso del 2022 sarà avviata la fase di Project Review del Progetto Preliminare sviluppato nel 2015».

La replica del Comune di Verona 

Da Palazzo Barbieri fanno sapere che Rete Ferroviaria Italiana e ITALFERR completeranno a febbraio il progetto di prefattibilità tecnico-economica della tratta, in uscita a Verona nord, della linea di Alta Velocità Verona/Fortezza. Un intervento che prevede il quadruplicamento dell’attuale tratta ferroviaria Verona - Brennero, a partire dalla fine dell’abitato di Pescantina fino al bivio di San Massimo, in territorio veronese, per circa 9 chilometri.
Secondo l'amministrazione comunale l'iter prosegue spedito, rafforzato dal positivo incontro del 17 gennaio tra l'assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala e la responsabile della Direzione tecnica Rete Ferroviaria Italiana Paola Firmi, da aprile 2021 Commissario straordinario per il potenziamento della linea Fortezza–Verona. Da lì avrebbe preso corpo l'invio di una lettera firmata dall'assessore ai deputati del Parlamento per un loro coinvolgimento nel reperimento, da parte dello Stato, dei fondi necessarie alla realizzazione dell’opera. Fondi che riguarderebbero i cantieri veri e propri e non la progettazione, che non solo è già stata finanziata ma che sarebbe agli step conclusivi dell'iter.
«Il senatore D'Arienzo e l'onorevole Rotta non hanno ben chiara la differenza tra un progetto e un cantiere - afferma l'assessore commentando le affermazioni in merito dei rappresentanti del PD -. L'importanza di entrambi è indiscutibile, senza progetto non c'è cantiere e viceversa. È un grave errore però confonderli, tanto più se in relazioni ai rispettivi costi, visto che, per infrastrutture di notevoli dimensioni come la TAV, il costo de cantieri supera di gran lunga quelli della progettazione. Motivo per cui stiamo spingendo il Governo a intervenire per garantire la copertura finanziaria di un'opera che ha classificato come prioritaria. È su questo fronte ora che serve battersi, visto che l'iter progettuale è pressochè concluso. Questo è bene che D'Arienzo e Rotta lo tengano bene a mente, per non fare ulteriori brutte figure. Quando a febbraio arriverà lo studio di prefattibilità bisognerà essere pronti.
Dicono il vero invece, il senatore D'Arienzo e l'onorevole Rotta, sul fatto che l’ipotesi progettuale prospettata nel 2018 al Comune di Verona dell’ex commissario straordinario Ezio Facchin è rimasta ferma per molti mesi. Ma quello che raccontano loro è, ancora una volta, il film sbagliato. Si è trattato di rimandare una scelta che sarebbe stata devastante per la città, e che questi mesi di trattative siamo riusciti a modificare con la più vantaggiosa delle proposte. Il nostro obiettivo, infatti, non è mai stato quello di accettare supinamente tutto ciò che RFI proponeva, ma di valutare e trovare le soluzioni migliori per la città ed il suo sviluppo. Il progetto Facchin avrebbe distrutto totalmente Corso Milano, con un cantiere di due anni che avrebbe bloccato una delle arterie principali d’ingresso alla città. Il tutto per avere, come risultato finale, un Corso Milano non più in piano ma in salita per superare la ferrovia. Quello che abbiamo chiesto e ottenuto è di avere una ferrovia interrata, a garanzia della viabilità e della qualità della vita della zona e di tutta Verona».

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