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Tav, su opere compensative il Comune prende tempo. «Sottopasso non è cancellato»

L'amministrazione si è data sei mesi di tempo per valutare la documentazione sul sottopassaggio con cui si unirebbero Stradone Santa Lucia e Via Albere. Approvato intanto il progetto definitivo dell'ingresso orientale dell'Alta Velocità

Si è riunito in sessione straordinaria oggi pomeriggio, 29 agosto, il consiglio comunale di Verona. Un'assise anticipata da polemiche e dunque attesa, dopo la pausa estiva. L'esito della votazione è stato di 22 favorevoli e 8 astenuti ed è quindi stato approvato il progetto definitivo dell'ingresso orientale della Tav nel capoluogo.
Ma l'argomento su cui si era dibattuto anche prima del consiglio comunale riguardava le opere compensative collegate ai lavori dell'Alta Velocità. La passata amministrazione aveva pensato di concentrare tutte le risorse che il Comune avrebbe incamerato per realizzare un'unica opera, un sottopassaggio per unire Stradone Santa Lucia con Via Albere. Ma l'amministrazione è cambiata e quindi il Comune di Verona si è ora riservato uno spazio di riflessione di sei mesi per acquisire e valutare la documentazione tecnica ed economica sulla fattibilità dell'opera.

Intanto, oggi è stato approvato il progetto definitivo dell'ingresso Est dell'Alta Velocità a Verona. Un progetto sviluppato in maniera integrata con quello definitivo dell'ingresso Ovest. La maggior parte delle opere si concentra fra le stazioni di Porta Nuova e Porta Vescovo, con un'estensione dei binari fino alla località Cason e quindi al Quadrante Europa.
In particolare, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) prevede di completare il corridoio indipendente per l'attraversamento del nodo ferroviario di Verona della Tav Brescia-Verona-Padova. Obiettivo da raggiungere con la realizzazione di circa 6,6 chilometri di nuovi binari che, riconnettendosi ad ovest alla stazione Porta Nuova, si estendono in direzione Est fino a ricongiungersi, dopo aver attraversato il fiume Adige mediante un nuovo ponte, ai binari dell'Alta Velocità Verona-Padova in prossimità della stazione Porta Vescovo. È prevista la realizzazione di una nuova stazione a Porta Nuova dedicata ai servizi per l'alta velocità e costituita da due binari di corsa, due binari di precedenza e relativi due nuovi marciapiedi, connessi all'attuale fabbricato viaggiatori mediante il prolungamento dei sottopassi esistenti nonché attraverso un nuovo sottopasso previsto in realizzazione nella zona Ovest della stazione. In più, saranno realizzati un posto di movimento ferroviario e nuovi binari a servizio dei mezzi per la manutenzione della linea Alta Velocità nella stazione di Porta Vescovo. In località Cason, infine, è anche previsto un nuovo scalo merci con tre binari e la relativa asta per migliorare il collegamento al Quadrante Europa per gli arrivi e le partenze delle merci verso Milano, andando così a dismettere l'attuale scalo merci di Porta Nuova.
Come compensazione per tutti questi lavori, al Comune di Verona spetterebbero circa 15 milioni di euro. Risorse che la precedente amministrazione aveva destinato alla realizzazione di un nuovo sottopasso tra Via Albere, Via delle Coste e Stradone Santa Lucia. «Le scelte vanno fatte sulla base delle analisi tecniche e della documentazione in nostro possesso - ha spiegato la vicesindaca e assessora all'urbanistica Barbara Bissoli, la quale ha atteso proprio il consiglio comunale per rispondere alle polemiche dei giorni scorsi - La campagna elettorale è finita e con essa gli slogan. Lavoriamo per acquisire tutte le informazioni per giungere al miglior risultato. Ricordo che lo scorso 30 giugno RfiI ha reso disponibile al Comune il progetto definitivo dell'ingresso Est, affinché gli enti non partecipanti al Cipe potessero esprimere i pareri di competenza entro il termine perentorio di sessanta giorni, che scade oggi, 29 agosto. La nuova giunta è operativa dal 20 luglio scorso e, non appena è stato possibile, ci siamo adoperati perché il consiglio potesse esprimersi in merito, nonostante i tempi assai ristretti. Particolare attenzione è stata posta alle opere compensative, che la precedente amministrazione ha ritenuto di indicare a Rfi in modo unitario, concentrando in un’unica opera, indicata come prioritaria, l'intero plafond del 2% del valore delle opere ferroviarie, pari a 14.820.000 euro. Mi riferisco al sottopasso ferroviario tra Stradone Santa Lucia e Via delle Coste, al centro dello scalo ferroviario, futuro Parco Urbano di Verona Porta Nuova, denominato Central Park. Nel 2020, Rfi ha chiesto alla precedente amministrazione una verifica di fattibilità, studio che non è mai stato assegnato. Nel frattempo sono passati due anni è lo studio è stato affidato lo scorso 8 agosto da parte dell'ufficio comunale competente. Non dimentichiamo, le risorse messe a disposizione da Rfi per le opere compensative coprono solo una parte dell’intero costo di realizzazione del sottopasso e, ad oggi, non c’è un percorso avviato per il reperimento della quota a carico del Comune. E anche l’idea urbanistico-edilizia del Central Park è ad uno stadio talmente embrionale che non è possibile neppure ipotizzare che la quota residua necessaria per la completa realizzazione del sottopasso e delle opere collegate possa essere messa a carico dell’operatore economico interessato alla realizzazione dell’intervento. Anche per quanto riguarda il Central Park, sottolineo che si tratta di un progetto atteso da tutti i cittadini veronesi e non solo dai residenti della quarta circoscrizione. Ebbene, la buona amministrazione della cosa pubblica, richiede di acquisire le necessarie analisi tecniche ed economiche, richiede prudenza e ponderazione, essenziali presupposti di scelte tanto coraggiose, quanto corrette. Per questi motivi, la proposta di parere favorevole al progetto definitivo dell’opera ferroviaria in esame, nel testo condiviso informalmente con Rfi, è prudente in particolare sulle opere compensative e riserva al Comune uno spazio di riflessione ulteriore sulle stesse, uno spazio di sei mesi dall’approvazione del progetto definivo. Certamente valuteremo ogni passo ulteriore con il consiglio comunale. Si dovrà arrivare ad una sintesi che rappresenti questa amministrazione, ma attraverso un costante confronto con le consigliere e i consiglieri, anche in seno alla commissione consiliare competente».

All'articolato intervento dell'assessora Bissoli, diverse sono state repliche da parte dei consiglieri comunali. Il gruppo dei consiglieri di Fratelli d'Italia ha dichiarato: «Più che una proposta prudenziale siamo di fronte ad una soluzione sfuggente, che sembra non tenere in considerazione le necessità di questo progetto. Questa decisione costerà la fattibilità del progetto Central Park che non è oggi ad uno stato embrionale. State decidendo di bloccare un'asse portante di un più ampio progetto di riqualificazione della viabilità di Via Albere, fortemente congestionata. Sulle scelte politiche bisognerebbe essere chiari, in modo da far comprendere quelle che sono le vere intenzioni di questa amministrazione». E dalla minoranza, la Lega ha aggiunto: «Stiamo valutando l'ipotesi di cancellare uno degli interventi più importanti dopo le grandi opere realizzate a Verona per i mondiali di Italia '90. C’è da capire se questa amministrazione ha una visione della città e soprattutto se c'è la volontà di continuare un certo percorso, che va nella direzione di rigenerare una parte importante di Verona, sia dal punto di vista viabilistico che ambientale, con la realizzazione del grande parco urbano». I consiglieri di Battiti hanno affermato: «L'intervento sulla viabilità previsto in questa parte della città è il pilastro portante per la riuscita del progetto Central Park. Senza queste modifiche viarie, che andranno a decongestionare un punto critico della città, non si potrà giungere alla realizzazione del parco. Vi chiediamo di essere chiari, per definire quali sono gli interventi che intendete portare avanti. In altro modo i sei mesi richiesti di valutazione sono solo il pretesto per prendere tempo, per non dire oggi una scelta che avete già preso». Più morbida la posizione dei tosiani che hanno concluso: «L'ipotesi prospettata dall'attuale amministrazione non stralcia il progetto del sottopasso, ma prende tempo per portare avanti una valutazione allargata sui prossimi passi da compiere. Stiamo parlando di interventi complessi, di cui molti passaggi tecnici non sono ancora del tutto chiari. Il Central Park è un’opera con un iter medio-lungo, il cui percorso è iniziato ben prima dell’amministrazione Sboarina. Se l’intento è quello di portare avanti un nuovo e più costruttivo confronto con il consiglio, noi non voteremo contro la proposta. L’amministrazione prende tempo per fare delle analisi su due aspetti precisi: garantire le risorse già finanziate e che le opere compensative siano le soluzioni migliori da adottare. Non c’è nessuno stralcio delle soluzioni fino ad oggi prospettate, ma l’impegno ad approfondire».
Dalla maggioranza, il gruppo di Damiano Tommasi Sindaco ha risposto: «Si tratta di un intervento importante che potrà dare risposte importanti in favore dei quartieri attraversati dall'Alta Velocità, inseriti nelle circoscrizioni terza, quarta e settima. È l’occasione per guardare approfonditamente alle loro necessità, per prendersene cura e rendere più vitale la vita nei quartieri. Siamo quindi in linea con le idee espresse dall'amministrazione, orientata in questa fase ad una puntuale valutazione delle opere compensative ipotizzate per giungere alla migliore soluzione possibile». I consiglieri del Partito Democratico sono soddisfatti per l'approvazione di oggi con cui si pone un nuovo tassello alla Tav di Verona. E sulle opere compensative hanno dichiarato: «È necessario fare uno sforzo per portare avanti una visione di insieme, per capire sia la validità del progetto che l'importanza delle opere compensative ad esso collegate. Il sottopasso prospettato ha un costo di realizzazione superiore alle risorse messe a disposizione da Rfi per le opere compensative. Bisogna comprendere, con una analisi precisa che ancora non abbiamo, come saranno coperte le spese a carico del Comune. L’opera non è stata cancellata, ma è sotto la lente d’ingrandimento per capire la reale validità».

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