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Martedì, 23 Aprile 2024
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Strage di Piazza Fontana, veronesi le mani che piazzarono la bomba?

A 50 anni dall'attentato terroristico, una lunga indagine è stata riportata in un libro che svelerebbe l'identità del giovane veronese di Ordine Nuovo che avrebbe fisicamente messo l'ordigno esploso nella Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano

12 dicembre 1969 - 12 dicembre 2019. Esattamente 50 anni fa, una bomba esplodeva alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di piazza Fontana a Milano. I morti furono 17 e i feriti 88. Una strage di cui la giustizia italiana ha riconosciuto la matrice nel terrorismo dell'estrema destra.
A Milano, le celebrazioni per questo anniversario sono iniziate da giorni e, come riporta MilanoToday, oggi si svolgerà un consiglio comunale straordinario nel capoluogo lombardo, a cui parteciperà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Tanti i collegamenti che la Strage di Piazza Fontana ha anche al di fuori di Milano. Nella ricostruzione dell'attentato sono emersi particolari raccontati da Nicolò Giraldi su TriestePrima che uniscono Piazza Fontana con un attentato fortunamente fallito avvenuto a Trieste qualche mese prima di quel maledetto 12 dicembre 2019.

Ma ci sarebbe anche un collegamento tra la Strage di Piazza Fontana e Verona. Sarebbero veronesi, infatti, le mani che posizionarono l'ordigno nella Banca Nazionale dell'Agricoltura. A rivelarlo è il libro-inchiesta «La maledizione di Piazza Fontana», edito da Chiarelettere e realizzato dal giudice Guido Salvini e dal giornalista Andrea Sceresini.
Il giudice Salvini ha spiegato ad Ansa che: «Ci sono storie che non si staccano, che ti seguono ovunque e non ti lasciano più. Piazza Fontana per me è una di queste, un'ombra, un pensiero di sottofondo. Ti occupi d'altro, ma ci ritorni sempre. E se un nuovo processo venisse celebrato oggi, sommando quello che è emerso in tutti i processi e gli elementi contenuti in questo libro, è probabile che i responsabili della strage avrebbero tutti o quasi un nome».
Il libro nasce da un'indagine durata dieci anni e contiene nuovi dettagli sull'attentato di 50 anni, come la presenta di un video che avrebbe ripreso tutto, una registrazione che sarebbe stata fatta dai (o per conto dei) servizi segreti. Una novità che scatena una catena di interrogativi a cui sarà quasi impossibile dare risposta. Il volume svelerebbe poi l'identità del giovane veronese di Ordine Nuovo che avrebbe fisicamente messo la bomba.

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