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Attualità Centro storico / Piazza Bra

«Stop alla sperimentazione sul 5G», manifestazione regionale a Verona

Si temono rischi per la salute dei cittadini a causa di una tecnologia ancora poco conosciuta. Per questo, oltre al presidio in piazza è stato organizzato anche un convegno di approfondimento

Si è tenuta ieri, 25 gennaio, la protesta mondiale contro la nuova tecnologia nel campo della telefonia mobile, il 5G. Ed essendo Verona una delle città capofila nella sperimentazione di questa rete, la manifestazione regionale si è svolta nel capoluogo scaligero.

La giornata è stata divisa in due parti. Nella prima, dalle 12 alle 14, si è svolta la manifestazione regionale del movimento «Stop 5G». In piazza Bra, i manifestanti hanno voluto chiedere al Comune di Verona e a tutti i Comuni veneti di sospendere la sperimentazione, applicando il principio di precauzione. Secondo i contrari, infatti, l'elettrosmog legato a questa tecnologia può produrre dei rischi non ancora del tutto chiariti.
E la seconda parte della giornata è servita proprio per approfondire l'argomento, attraverso un convegno a cui sono stati invitati tecnici, medici e fisici, i quali hanno cercato di fornire ai partecipanti degli spunti su di un argomento ancora poco dibattuto a livello nazionale.

Comunque, anche a livello politico, alcuni parlamentari si stanno mobilitando. Le deputate del gruppo misto Silvia Benedetti e Sara Cunial hanno espresso le loro perplessità sul 5G e sul modo in cui il Governo sta affrontando la questione. «Sull'avvio della tecnologia 5G in Italia, il Governo continua a fare orecchie da mercante, nonostante da più parti si sia messo in risalto che non se ne possa affermare la non pericolosità - scrivono le deputate, insieme alla consigliera regionale Patrizia Bartelle - Non siamo contrarie a priori alle nuove tecnologie, ma non può essere trascurato l'impatto del 5G sulla salute dei cittadini e dell'ambiente, la cui tutela per noi rimane prioritaria. Ci schieriamo quindi con chi è sceso in piazza ieri per chiedere una moratoria alla sperimentazione in virtù del principio di precauzione ed al contempo di approfondire gli studi su una tecnologia a tutti gli effetti ancora sconosciuta».

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