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Personale ridotto dal Covid, stato di agitazione dei lavoratori di Villa Monga

Tra ospiti e operatori i positivi al virus nell'Istituto Assistenza Anziani di Verona sono più di 200. «In due sedi c'è un solo infermiere di notte», scrivono i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Csa

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Csa, insieme alla Rsu dell'azienda, hanno proclamato lo stato di agitazione del personale dell'Istituto Assistenza Anziani di Villa Monga a Verona.

Per i rappresentanti dei lavoratori è diventato impossibile predisporre i turni di lavoro a causa del coronavirus, che ha contagiato tanti ospiti ma anche tanti operatori. «Il virus all'interno delle sedi ha colpito 165 ospiti - fanno sapere i sindacati - E sono 73 gli operatori che si sono infettati. Più precisamente: 55 oss, 11 infermieri, 2 dei servizi generali, 5 fisioterapisti e coordinatori. In numerosi reparti siamo ad un solo oss in turno al mattino e uno al pomeriggio. Nella sede al Parco, con 228 ospiti, è presente un solo infermiere di notte che deve anche coprire la sede Loro, con 120 ospiti, la quale è priva dell'infermiere».
Numeri che le organizzazioni sindacali e la Rsu hanno letto sulla pagina Facebook dell'istituto, perché il cda non lo ha coinvolti nella gestione di questa emergenza. «Il personale è la principale risorsa per affrontare le criticità e non coinvolgerlo nella gestione, replicando modelli antichi, non farà che peggiorare la situazione - hanno affermato Sonia Todesco di Fp Cgil, Tiziano Castioni di Cisl Fp e Nicola Cavedini di Csa - Le sedi, negli ultimi giorni, si sono trasformate in Rsa Covid, con bisogni sanitari ed assistenziali degli ospiti ai quali è impossibile dare una risposta per mancanza di personale».

«Abbiamo inoltrato una nota al direttore generale dell'Ulss 9 Pietro Girardi per chiedere una immediata ed urgente verifica degli standard assistenziali minimi segnalando fatti circostanziati - aggiungono - Tra gli esempi la sede di Santa Caterina con 1 infermiere ed 1 oss con 24 ospiti Covid da igienizzare, alimentare e curare. Dei 24 solo 7 in grado di assumere il pasto in autonomia. Questa ed altre situazioni sono diventate l'esempio di come sia urgente intervenire subito. Sono diverse le proposte, inascoltate, da noi avanzate che potrebbero essere utili in attesa di assunzioni: dal rientro volontario e incentivato a tempo pieno per i part time, dal pagamento degli straordinari al personale disponibile a farli, fino allo spostamento delle prestazioni aggiuntive dal personale dipendente della Ulss 9 al personale delle case di riposo».

I sindacati ora restano in attesa di una convocazione da parte del prefetto per tentare una conciliazione ed evitare una manifestazione di protesta. 

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