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Spettacoli dal vivo a Verona, il Comune punta al cambio di passo: «Nuovi obiettivi e strategie per un 2023 d'eccellenza»

Al via da quest’anno una nuova strategia di gestione. Si punta al rafforzamento dell’ecosistema teatrale, coinvolgendo i professionisti veronesi dello spettacolo. Trasparenza, qualità e valorizzazione sono le parole d'ordine per «rafforzare le iniziative storiche e dare nuovo impulso alla cultura del territorio»

«Garantire qualità degli eventi programmati e rafforzare i progetti storicizzati, mettendo in luce i talenti del territorio, con una particolare attenzione rivolta ai giovan»i. E, ancora, «dare una nuova centralità ai professionisti veronesi dello spettacolo, collaborando con loro e incoraggiandoli ad agire in modo integrato, a condividere le buone pratiche e a cogliere le opportunità». È questo il «cambio di passo» che l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Tommasi, attraverso la modalità di lavoro indicata dall’assessorato alla Cultura-Spettacolo, punta a realizzare attraverso una «nuova strategia di gestione del mondo dello spettacolo». L’obiettivo, spiegano da Palazzo Barbieri, è quello di «alzare l’asticella della trasparenza, della qualità e della condivisione, valorizzando da una parte l’esistente e dall’altra imprimendo nuovo impulso all’ecosistema dello spettacolo, una delle principali realtà culturali del territorio».

Le strategie per il 2023 sono state presentate martedì mattina dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme al direttore artistico dello Spettacolo Carlo Mangolini: «Il contesto veronese dello spettacolo teatrale - ha spiegato l’assessora Ugolini - si presenta ricco, articolato e frizzante ma non si può dire che rappresenti oggi un vero e proprio sistema organico, dove i vari elementi contribuiscano in modo sinergico ad un’offerta integrata. Per questo abbiamo come obiettivo quello di supportare l’evoluzione dell’ecosistema dello spettacolo dal vivo, incoraggiandolo ad agire insieme, capace di fare sintesi in termini di strategie adottate e di obiettivi da realizzare. Duplice approccio: da un lato si vuole rafforzare le iniziative storicizzate, che rappresentano delle autentiche eccellenze a livello territoriale, regionale, e in alcuni casi anche nazionale e internazionale. Dall’altro si punta ad adottare un nuovo metodo, in termini di trasparenza e condivisione di buone pratiche, ma soprattutto nel cercare di fare ordine su alcuni punti nodali non ancora risolti».

Nuovi strumenti per la definizione delle rassegne teatrali e spettacoli dal vivo

Da oggi, dunque, il Comune definirà i suoi programmi attraverso «bandi per assegnazione di fondi e contributi legati ad attuazione di linee di intervento», quindi «affidamenti per acquisti di spettacoli e servizi ad essi connessi», e ancora «porotocolli di intesa e accordi per obiettivi di largo respiro», nonché la «partecipazione a bandi regionali, nazionali, internazionali» e a «progettualità esterne», nonché a «concorsi di idee, contest, premi e riconoscimenti». Le nuove modalità di gestione, spiega sempre il Comune, «riguarderanno l’intero Sistema Teatrale Veronese, composto da Estate Teatrale Veronese, Grande Teatro, Altro Teatro, Passione Teatro e RSVP – Rete Spettacolo Verona – Professionisti».

La Rete Spettacolo Verona Professionisti

Nel corso del 2022 quattordici realtà professionali veronesi (Arte3, Fondazione AIDA,  Fondazione Atlantide, Babilonia Teatri, BamBam Teatro, Casa Shakespeare, Ersiliadanza, Fucina Culturale Machiavelli, Ippogrifo Produzioni, Mitmacher Teatro, Modus/Orti Erranti, Puntoinmovimento, Teatro Scientifico, Zebra), si sono riunite in una rete informale denominata RSVP – Rete Spettacolo Verona Professionisti. Rispetto alla RSVP, che chiede più centralità al ruolo svolto dai professionisti dello spettacolo, già dall’estate 2023 l’assessorato alla cultura metterà a disposizione alcuni fondi dedicati, per sviluppare progetti di animazione culturale nella città, ma anche per istituire un comitato permanente, volto a monitorare l’andamento delle attività, consentendo così al Comune di portare avanti progettualità mirate per il futuro.

«Dichiarare ad inizio anno quali sono le linee di indirizzo che definiscono sia l’attività di un’intera annualità che il percorso dei prossimi tre anni - ha evidenziato il direttore Mangolini - significa non solo lavorare meglio ma consentire di portare avanti in modo più preciso gli obiettivi. Una metodologia di lavoro orientata a trasparenza, condivisione, valorizzazione delle risorse del territorio, capacità di dialogare con le più importanti istituzioni regionali e nazionali. Verona è un’eccellenza da ogni punto di vista e lo è ancora di più se riesce ad abbattere le sue mura ed essere in dialogo e condivisione con una Regione teatralmente e culturalmente così importante come il Veneto».

I risultati e gli obiettivi prefissati

Estate Teatrale Veronese 

Il 2023 vedrà la celebrazione dei 75 anni del Festival Shakespeariano e dei 65 anni del Premio Renato Simoni, due anniversari importantissimi che, secondo quanto annunciato dal Comune di Verona, verranno valorizzati attraverso una serie di eventi celebrativi di alto livello, presentati in esclusiva al Teatro Romano. Si conferma inoltre la vocazione multidisciplinare del festival, con le sue tradizionali sezioni di Musica (Jazz e Rumors) e Danza, oltre che di Teatro Classico.

Prende forma così «una proposta culturale di alto livello», il cui valore è stato reso ancora più evidente dall’importante riconoscimento ottenuto lo scorso ottobre dalla Regione del Veneto nell’ambito della Legge regionale 16/05/19, n. 17 , la cosiddetta "Legge per la cultura". Il Comune di Verona ricorda che con il progetto dell’Estate Teatrale Veronese è stato infatti il secondo soggetto più finanziato negli interventi di "Promozione e sviluppo di attività di spettacolo dal vivo professionistico attraverso progetti strategici, anche pluriennali, realizzati prevalentemente in un’ottica di rete". Grazie alla partecipazione a questo bando regionale, spiega sempre la nota di Palazzo Barbieri, «il contributo della Regione è passato dai 20.000 euro storicizzati nel periodo pre-Covid, poi raddoppiati eccezionalmente nei due anni del covid, ai 127.500  euro assegnati annualmente per il triennio 2022/2024».

Per la prima volta, sottolinea ancora la nota del Comune, il festival cittadino trova così «la giusta collocazione in un quadro regionale di riferimento, che si aggiunge all’altro riconoscimento storicizzato da parte del Ministero della Cultura a valere sul Fondo Unico per lo Spettacolo». Sempre su questa linea, «è stata confermata l’adesione del Comune di Verona come socio al Circuito Teatrale Multidisciplinare Arteven e per la prima volta è stato formalizzato l’ingresso del Comune di Verona nell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) del Triveneto». Su un piano più strettamente operativo, inoltre, «sono nati gli "Intrecci di programmazione", che vanno a integrare nell’Estate Teatrale Veronese le iniziative professionali cittadine più qualificate, in grado di affiancarsi alla programmazione del festival».

Altro contenuto che l’amministrazione intende valorizzare e rafforzare al meglio è il "Verona Shakespeare Fringe Festival", la sezione internazionale nata su iniziativa del Centro Ricerche Interdisciplinari sul Teatro Skenè dell’Università di Verona, sotto la direzione scientifica della prof.ssa Silvia Bigliazzi. La sezione internazionale Verona Shakespeare Fringe Festival è collocata al Teatro Camploy ed è divenuta parte integrante del cartellone principale. Per rafforzare tale sezione internazionale del festival, è allo studio l’avvio di «una collaborazione con un’importante istituzione regionale». Di questa, spiega il Comune di Verona, verranno fornite ulteriori notizie «nelle prossime settimane e mesi». Tale collaborazione, ad ogni modo, «dovrà garantire il giusto rilievo nazionale all’iniziativa, e contribuire a lanciare definitivamente il fringe veronese tra i più importanti focus shakespeariani europei».

Sempre con l’idea di «fare ordine nei contenuti artistici che affiancano il cartellone dell’Estate Teatrale Veronese al Teatro Romano», da quest’anno, evidenzia la nota di Palazzo Barbieri, «tutti i terzi soggetti che vorranno presentare progetti artistici da mettere in scena presso questo prestigioso palcoscenico, dovranno prendere parte ad un apposito avviso pubblico, che sarà presto pubblicato sul sito del Comune, e verranno sottoposti al giudizio di una commissione chiamata a valutare la professionalità e l’adeguata qualità artistica delle proposte, oltre che le loro ricadute sulla città e il coinvolgimento di artisti e pubblico giovane».

Grande Teatro

La stagione autunnale al Teatro Nuovo è ripresa a pieno regime con «ottimi riscontri di pubblico». Il Comune intende «tenere viva questa eccellenza cittadina, garantendo l’alto livello della proposta artistica e andando ad individuare argomenti che possano essere anche occasione di riflessione sui grandi temi del presente».

L'Altro Teatro

Un tema strategico secondo il Comune di Verona riguarda l’utilizzo del Teatro Camploy: «L’unica sala di proprietà del Comune presente in città - spiega la nota di Palazzo Barbieri - ha finora svolto in modo adeguato una funzione di servizio per le numerose associazioni del territorio. Tutto questo però a discapito di una precisa identità culturale del Teatro e di un suo uso più efficace». L’amministrazione, dunque, «intende aprire un tavolo di riflessione sulla funzione del Camploy, anche in una logica di sistema, che lo metta meglio e maggiormente in relazione con gli spazi universitari della Santa Marta, o più in generale del quartiere di Veronetta».

Passione Teatro

Il teatro amatoriale ha «un’importante funzione sociale e di crescita culturale per una comunità», evidenziano da Palazzo Barbieri. Si tratta pertanto di «un ambito da continuare a valorizzare, apportando però alcune modifiche al regolamento che disciplina questo comparto, sia rispetto la possibilità di accesso alle varie programmazioni anche da parte di gruppi formati prevalentemente da giovani, sia rispetto al ripensamento di ruoli e funzioni del Teatro Camploy».

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