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«Prima i veronesi e le loro tradizioni, poi i burocrati. Altrimenti il Carnevale non va avanti»

La Soprintendenza vieta la distribuzione degli gnocchi in Piazza Dante durante il martedì grasso e il Bacanal minaccia: «Se le cose rimangono così, non organizzeremo più eventi di carnevale»

Papà Del Gnoco contro i "burocrati". No, non è uno scontro tra maschere del carnevale veronese, anche se sarebbe buona l'idea di prendere in giro la burocrazia italiana con un carro allegorico, magari circondato da figuranti travestiti appunto da "burocrati", personaggi tristi e grigi. Non c'è però tanto da ridere, perché le limitazioni imposte dalla Soprintendenza rischiano di bloccare i festeggiamenti per lo storico Carnevale di Verona.

La prima minaccia l'ha scritta su Facebook lunedì scorso, 28 febbraio, Valerio Corradi, presidente del Bacanal del Gnoco. Uno sfogo scritto «dopo quattro giorni di grande festa del Carnevale a Verona» e in cui si leggeva che: «Il Bacanal del Gnoco farà una grande riflessione su prescrizioni, paletti e prese di posizione inaccettabili per una festa organizzata da volontari, come vuole la nostra secolare tradizione, perché in questo modo non possiamo proseguire».

La ragione di questo intervento è da ricercare in una nota arrivata giovedì scorso, 24 febbraio, in Comune dalla Soprintendenza ad archeologia, belle arti e paesaggio di Verona. Un messaggio con cui di fatto la Soprintendenza ha chiesto e ottenuto che gli stand gastronomici del martedì grasso non fossero allestiti in Piazza Dante, in modo da tutelarne la «rilevanza del contesto monumentale». Gli gnocchi sono stati quindi preparati e distribuiti in Piazza Indipendenza.

E così si è giunti a martedì grasso, ultimo giorno ufficiale del periodo carnevalesco. E l'invettiva contro i "burocrati" della Soprintendenza l'ha lanciata direttamente il Sire del Carnevale, Papà Del Gnoco, mettendo in fila tutti gli eventi organizzati in un momento in cui, a causa della pendemia, non era poi così scontanto che il carnevale si potesse svolgere come poi si è svolto: «Sicuramente nel complesso è stato un grande successo - ha scritto Papà Del Gnoco - Peccato che alcuni eventi sono stati rovinati da burocrati che non capiscono l'importanza delle nostre tradizioni secolari. Questo non è accettabile. Non accettiamo che la nostra storia sia messa in fondo alla lista delle priorità. Siamo volontari che amano Verona e per noi prima ci sono i veronesi e le tradizioni e poi i burocrati, che saranno sicuramente preparati nella propria materia ma sono ignoranti sui nostri usi e costumi. Il Bacanal Del Gnoco informerà le autorità competenti che se le cose rimangono così non intende più organizzare nessun evento di carnevale».

Attraverso L'Arena, il soprintendente Vincenzo Tinè ha spiegato che il divieto di somministrare gnocchi in Piazza Dante non ha creato alcun impedimento all'intrattenimento carnevalesco. Lo scopo del provvedimento era quello tutelare i monumenti della città «perché idealmente non si dovrebbero organizzare sagre nelle piazze storiche di Verona». In sostanza, la concessione di Piazza Dante al carnevale avrebbe potuto costituire un precedente che avrebbe reso complicata la mancata concessione del medesimo spazio per altri eventi.

Una replica che però non è piaciuta a Papà Del Gnoco che sempre via Facebook ha commentato: «È assurdo che il Carnevale venga considerata una sagra. Con il massimo rispetto per le sagre, è vergognoso».

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