«Insopportabile e molto rischioso lavorare per i portalettere a Verona»
Slc Cgil Veneto denuncia le difficili condizioni in cui sono costretti a operare i postini veronesi, tra grande caldo e carenza di personale
Il sindacato Slc Cgil del Veneto giudica insostenibili le attuali condizioni di lavoro dei postini veronesi. «Siamo alle prese con l'ennesima straordinaria ondata di calore che colpisce questo territorio e rende insopportabile e molto rischioso per i portalettere svolgere la propria attività nelle ore più calde», ha dichiarato Gianluca Franceschilli, responsabile della sicurezza per Slc Cgil Veneto.
«I disagi dipendono in larga misura dalla scarsità del personale» ha spiegato Marco D'Auria, della segreteria di Slc Cgil Veneto. La carenza di personale costringerebbe, infatti, il lavoratori e le lavoratrici a turni che in questi giorni risultano troppo pesanti. «Le politiche attive del lavoro da parte dell'azienda stanno presentando il conto in una realtà come la provincia di Verona, che nell’ultima tornata di assunzioni non ha visto nessun nuovo ingresso - ha aggiunto D'Auria - E non sorprendono le difficoltà nel trovare lavoratori a tempo determinato, visto il livello di sfruttamento a cui dovrebbero sottoporsi. Le regole per garantire la sicurezza di chi lavora ci sono, ma spesso non vengono rispettate. E alle difficoltà che si incontrano sulla strada, va aggiunto che nella sala di Verona destinata ai portalettere, la più grande del territorio provinciale, il clima è più rovente che all'esterno».
Alti livelli di stress, pressioni e continui sforamenti di orario. Queste le condizioni segnalate dal personale di Poste Italiane. Condizioni che verrebbero imposte ai lavoratori a tempo indeterminato si a quello con il contratto a termine. Solo che questi ultimi rischierebbero di subire anche il ricatto del rinnovo del contratto. «Slc Cgil - hanno concluso D'Auria e Franceschilli - si sta battendo per impedire il protrarsi di questa situazione, innanzitutto in sede aziendale. Se necessario, però, coinvolgeremo anche gli organi istituzionali preposti affinché intervengano per garantire il rispetto dei diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori, innanzitutto il diritto alla salute a alla sicurezza».