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Siccità, fiume Po ancora in affanno. Confermati i rilasci dal Lago di Garda

Il temporaneo abbassamento delle temperature e le piogge dei giorni scorsi non hanno migliorato la situazione del Grande Fiume. Situazione che resta grave

L'emergenza siccità nella Pianura Padana resta grave. L'abbassamento delle temperature e le precipitazioni dei giorni scorsi non hanno cambiato lo scenario per il fiume Po, ma hanno in parte migliorato lo stato di salute dei grandi laghi, compreso quello di Garda, che stanno sostenendo la portata del Grande Fiume. Restano dunque confermate le misure definite a fine giugno per salvaguardare il Po, tra cui l'aumento dei rilasci dai laghi in funzione dei volumi e dei livelli disponibili.

Siccità, dunque, ancora gravissima in Pianura Padana. Tutte le stazioni di monitoraggio delle portate del fiume Po mostrano ancora livelli al di sotto delle quote minime. Si sono rivelate scarse le precipitazioni cadute nell'area distrettuale del fiume. Piogge che sono state disomogenee e che talvolta sono state violente o sotto forma di grandine. Inoltre, dopo un temporaneo abbassamento, le temperature sono ritornate sopra gli standard stagionali e con stimata tendenza all’aumento ulteriore già dai prossimi giorni.
In questo quadro idrologico e climatico, l'unico cambiamento positivo è rappresentato dalla parziale ripresa delle quote di alcuni grandi laghi alpini. Quote che hanno permesso una sostanziale stabilizzazione delle portate del Po. Le piogge temporalesche sui crinali alpini e i rilasci contestuali dagli invasi idroelettrici hanno permesso incrementare la capacità di invaso del Lago di Garda che rimane uno dei principali serbatoi per l'approvvigionamento del fiume più lungo d'Italia.

Questo delicato equilibrio è destinato purtroppo a non mutare repentinamente a causa delle alte temperature e alla mancanza di precipitazioni a breve termine. Rimangono dunque le incognite legate all'avanzata del cuneo salino nell'area del Delta del Po. E quindi non può dirsi scongiurata la potenziale minaccia costituita dall'intrusione delle acque salmastre. Intrusione che mette in pericolo la biodiversità, le produzioni agricole e l'approvvigionamento di acqua potabile nelle province di Ferrara e Rovigo.
Ciò ha portato a confermare i provvedimenti presi il 29 giugno scorso in favore del fiume Po, con la riduzione dei prelievi irrigui e l'aumento dei rilasci dai laghi.

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