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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Siccità, Governo verso la dichiarazione di stato di crisi. Zaia: «Si poteva agire prima»

Il ministro Patuanelli apre all'ipotesi di uno stato di crisi per la scarsità d'acqua. «Abbiamo intere aree italiane ed europee che non vedono pioggia da mesi», ha detto. E il presidente del Veneto ricorda che aveva consigliato il provvedimento già il mese scorso

Il ministro della politiche agricole Stefano Patuanelli ritiene ormai inevitabile la dichiarazione dello stato di crisi per la siccità. Una strada che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva già indicato un mese fa. «Ben venga ora l'apertura del Governo - ha commentato Zaia - Tuttavia si poteva agire prima».

Nella giornata di ieri, 18 giugno, il ministro Patuanelli è intervenuto al Blue Forum Italia Network, il primo summit sull'economia del mare, tenutosi in questi giorni a Gaeta. E da quel palco, il responsabile delle politiche agricole del Paese non ha parlato solo dell'acqua del mare, ma della risorsa acqua in generale. Una risorsa che è sempre più scarsa a causa della mancanza di precipitazioni. Patuanelli ritiene dunque «inevitabile dichiarare uno stato di crisi rispetto alla siccità» ed ha aggiunto: «Abbiamo intere aree italiane ed europee che non vedono pioggia da mesi».

«Se il Governo ci avesse dato retta, forse adesso staremmo già risolvendo i problemi legati alla siccità», ha dichiarato Zaia dopo aver ascoltato le parole di Patuanelli. Il presidente della Regione ha ricordato che il 21 aprile aveva inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi e al capodipartimento della protezione civile Fabrizio Curcio. In quella lettera, Zaia aveva chiesto di valutare al dichiarazione dello stato di emergenza «finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica». E al tempo stesso, Zaia chiedeva anche «un adeguato sostegno economico al fine di assicurare l’attuazione degli interventi urgentemente necessari per garantire la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione».
Ora il Governo sembra propenso a seguire il consiglio, ma Zaia conclude: «Speriamo non sia troppo tardi».

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