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Siccità, nuova ordinanza di Zaia introduce deroga al deflusso minimo vitale dei fiumi

Francesco Cazzaro, presidente dell'associazione dei consorzi di bonifica veneti: «Consentirà di preservare parte della risorsa invasata sui laghi e costituisce pertanto l’ultima bombola d’ossigeno per un’agricoltura ormai allo stremo»

Ieri, 19 luglio, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato un’ordinanza per fronteggiare l'attuale periodo di siccità. Nel provvedimento vengono stabilite ulteriori misure necessarie sia per la gestione della risorsa idrica che per la salvaguardia della salute pubblica.

Il documento mette in evidenza che c'è un generale peggioramento del quadro complessivo con situazioni particolarmente gravose nei distretti del Brenta e del territorio orientale della Regione.
Inoltre, la risalita del cuneo salino non riguarda più solamente la foce del Po ma anche quella dell'Adige e ormai si è manifestata su tutta la rete idraulica superficiale del Veneto orientale, interessando Piave, Livenza e Tagliamento. La causa è la portata ridotta dei fiumi, scesa anche sotto i 50 metri cubi al secondo ed una delle conseguenze è la maggiore difficoltà nell'approvvigionamento di acqua potabile.

L'ordinanza tiene poi conto delle più recenti decisioni dell’Osservatorio per la risorsa idrica del bacino distrettuale del Po e delle Alpi Orientali. In particolare viene preso atto della estensione dello stato di severità idrica elevata per tutto il territorio Veneto e quindi anche per il bacino dell'Adige. In tale contesto l’ordinanza, pertanto, ha l'obiettivo di garantire la dotazione idrica presente nei bacini e nei fiumi per il fabbisogno umano ed irriguo, fornendo contemporaneamente anche delle risposte efficaci al mondo agricolo che sta subendo un periodo di grande sofferenza per il reperimento dell’acqua e la conseguente irrigazione delle terre. In tale direzione riveste particolare rilievo l'autorizzazione alla deroga al deflusso minimo vitale che, nel rispetto delle condizioni poste dall'Osservatorio, consentirà di adottare nuove strategie nell'utilizzo della risorsa.

Inoltre, il provvedimento del governatore veneto attribuisce ai sindaci della regione la funzione di controllo. I primi cittadini potranno quindi adottare a loro volta delle ordinanze locali anche finalizzate allo spegnimento delle fontane pubblice, ove possibile.

E Francesco Cazzaro, presidente di Anbi Veneto, l'associazione che riunisce gli 11 consorzi di bonifica regionali, plaude all'ordinanza firmata ieri Zaia ed apprezza in particolare la deroga del 30% al deflusso minimo vitale di Piave e Brenta per trattenere maggiore risorsa nei rispettivi laghi montani. «Consentirà di preservare parte della risorsa invasata sui laghi e costituisce pertanto l’ultima bombola d’ossigeno per un’agricoltura ormai allo stremo - ha spiegato Cazzaro - La misura supporta il grande sforzo che i consorzi di bonifica stanno facendo per evitare di restringere ulteriormente le turnazioni o peggio privare di acqua alcuni territori. L’obiettivo, dopo mesi di attenta gestione della risorsa, è salvare la produzione agricola, peraltro già molto compromessa, nell’ultima fase di maturazione delle piante, e preservare i trapianti delle orticole. Siamo peraltro tutti consapevoli dell’impatto che la deroga potrebbe avere sui fiumi, pertanto i consorzi di bonifica sono in contatto costante con le associazioni di pescatori per evitare danni alla fauna ittica».

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