Siccità, Consorzio di Bonifica: «Più controlli per una distribuzione ottimale dell'acqua»
Presidente del Consorzio di Bonifica dell'Alta Pianura Veneta Silvio Parise: «Nostre squadre monitorano il comprensorio sette giorni su sette». Segnalati piccoli furti d'acqua, risorsa sempre più scarsa per le poche piogge e il gran caldo
Non piove, è piovuto poco e continua a fare molto caldo. Sono questi i fenomeni meteorologici che si stanno verificando in provincia di Verona e in gran parte dell'Italia. Fenomeni che fanno salire la preoccupazione degli agricoltori perché la siccità sta rovinando le colture.
I dati di Arpav parlano chiaro: da ottobre 2021 al 31 maggio 2022 sono caduti mediamente in Veneto 440 millimetri d'acqua contro una media di 732 millimetri. E a maggio sono state registrate temperature tra le più elevate degli ultimi trent'anni, con massime anche 5 gradi sopra la media. Caldo che provoca alti livelli di evapotraspirazione, rendendo ancor più critica la carenza di precipitazioni.
E quel che è peggio è che le condizioni meteorologiche non accennano a migliorare. E così i corsi d'acqua rimangono allo stremo e le falde vengono ridotte all'osso. È stato ipotizzato, ad esempio, che se non pioverà in maniera abbondante nel giro di una settimana, l'Adige non avrà più acqua a sufficienza per l'irrigazione dei campi. Campi che proprio a causa del grande caldo avrebbero invece bisogno di molta acqua.
L'emergenza è ormai chiara anche al Governo nazionale e domani, 22 giugno, si terrà un confronto tra Stato e Regioni a cui parteciperà anche il presidente del Veneto Luca Zaia. Già il mese scorso, Zaia aveva proposto di dichiarare lo stato di emergenza per la siccità. E il tema sarà sicuramente al centro del vertice di domani.
E mentre la politica si appresta ad affrontare con decisione il problema, i consorzi di bonifica gestiscono una difficile quotidianità anche nel Veronese. Il presidente del Consorzio di Bonifica dell'Alta Pianura Veneta Silvio Parise, visto che l'acqua è poca, ha chiesto la collaborazione di tutti gli agricoltori per ridurre al minimo gli sprechi e garantire una distribuzione equa. «Le squadre del consorzio stanno monitorando costantemente il nostro comprensorio sette giorni su sette - ha detto Parise - Di acqua ce n'è poca ed è nostro compito garantirne una distribuzione ottimale che rispetti contemporaneamente il deflusso minimo vitale». Stanno, infatti, aumentando i piccoli furti d'acqua da parte degli agricoltori, i quali provano a prendere più acqua di quanta è loro concessa per nasconderla e avere così una riserva in caso di sospensione della fornitura. Episodi che il Consorzio di Bonifica dell'Alta Pianura Veneta sta scoprendo per ristabilire la corretta distrubuzione della risorsa idrica.
Ma il lavoro del Consorzio è anche quello di trovare delle soluzioni. È stato quindi avviato uno studio preliminare per censire aree adatte ad ospitare dei piccoli bacini per lo stoccaggio dei volumi d'acqua nei periodi meno siccitosi. Acqua che poi potrà essere usata a scopo irriguo o di bonifica, a seconda della necessità.