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Siccità, dal Trentino più acqua per l'Adige per mantenerne la portata in Veneto

Modificati i programmi di produzione delle diverse centrali idroelettriche in modo tale da garantire più metri cubi di acqua nel fiume ed evitare l'avanzamento del cuneo salino alla foce. E Zaia ringrazia

Contro la siccità, le regioni del Nord Italia cominciano a collaborare e a prendere decisioni pensando anche alle conseguenze che si potrebbero verificare al di fuori del propri confini amministrativi.

Mercoledì scorso, 22 giugno, si è riunità l'Osservatorio per gli utilizzi dell'acqua nel bacino idrografico delle Alpi Orientali. Osservatorio che comprende il Veneto insieme a Friuli Venezia Giulia e Trentino e Alto Adige. Durante la riunione è stato dichiarato il livello di emergenza idrica "Alto". Particolarmente colpiti i territori del bacino idrografico del Piave, dell'Isonzo e del Tagliamento, mentre il bacino dell'Adige si mantiene ad un livello di allerta medio. Grazie allo scioglimento delle ultime nevi e ad alcuni temporali che si sono verificati con cadenza settimanale regolare, la portata d'acqua dell'Adige a Trento non è scesa al di sotto del valore inferiore di riferimento di 140 metri cubi al secondo. Tuttavia, poiché non sono previsti temporali e di solito non vi è alcun picco di produzione di elettricità dai grandi serbatoi d'acqua durante il fine settimana, lo scarico dell'acqua potrebbe scendere per la prima volta al di sotto del valore di riferimento. E ciò potrebbe portare a difficoltà nella produzione di acqua potabile in provincia di Rovigo.
Per questa ragione Alperia ha deciso di modificare i programmi di produzione delle diverse centrali in modo tale da garantire portate costantemente più elevate anche nel fine settimana. I maggiori operatori Alperia, Dolomiti Energia e Sf Energy garantiranno complessivamente 26 metri cubi al secondo di portata d'acqua in più. Questo per garantire che il flusso dell'Adige nella zona della foce sia garantito a 80 metri cubi al secondo e quindi si possa evitare un'ulteriore penetrazione dell'acqua salata dal mare.

Un gesto di solidarietà da parte dei vicini trentini rimarcato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia: «Ben venga questo primo atto di collaborazione all'interno delle comunità dell'arco alpino, visto e considerato che il dramma della siccità porta con sé due problemi: il primo è la mancanza di precipitazioni e la richiesta dell’utilizzo di invasi montani, il secondo è il rischio che l’acqua del mare risalga alle foci dei fiumi, impedendo agli agricoltori di poter sfruttare la risorsa idrica, dato che l’acqua salata brucia le coltivazioni. La decisione assunta dall’Alto Adige, che ringrazio, spero possa mitigare per quanto possibile una situazione tragica, in attesa che il Governo prenda una decisione nel senso di dichiarare lo stato di emergenza per la siccità. Resta in ogni caso sempre valido l’invito a non sprecare una risorsa quanto mai preziosa».

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