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Scuola in Veneto, confermato il via al 13 settembre e la possibilità di vacanze natalizie più lunghe

Il calendario approvato il 16 giugno scorso prevedeva un avvio differenziato per le primarie e le secondarie di primo grado, rispetto alle secondarie di secondo grado, mentre l'aggiornamento stabilisce una data unica di apertura

Le scuole in Veneto, dalle primarie fino alle secondarie di secondo grado, avranno inizio il 13 settembre. Questa la decisione della Giunta regionale che il Presidente della Regione Luca Zaia ha ufficializzato nel corso del punto stampa tenutosi nella sede della Protezione Civile a Marghera.
Se il calendario originario approvato il 16 giugno scorso dalla giunta regionale prevedeva un avvio differenziato (il 13 giugno per le primarie e le secondarie di primo grado, il 16 settembre per le secondarie di secondo grado), l’aggiornamento prevede come data unica di apertura delle scuole il 13 settembre con possibilità per i servizi per l’infanzia di iniziare il 1 settembre.

«La scelta è stata quella di allineare l’inizio del nuovo anno scolastico al 13 settembre – spiega l’Assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan -. Gli istituti di ogni ordine e grado avranno inizio in quella data. Fanno eccezione le scuole dell’infanzia, servizi che poggiano largamente sui servizi alle famiglie e in Veneto sulle scuole paritarie, che potranno iniziare già dal 1 settembre».

Dalla Regione spiegano che la scelta, che modifica in parte la delibera che fissava un avvio differenziato delle scuole superiori, è frutto di una riflessione nata da una serie di indicazioni e segnalazioni giunte da più parti.

«La decisione – precisa ancora Donazzan - è frutto di un approfondimento e anche di un confronto in seno alla X Commissione della Conferenza Stato Regioni (Commissione Istruzione, Università e Ricerca) per poter dare, in un momento particolare, dopo un lungo periodo pandemico, la massima serenità e uniformità alla scuola tutta su base nazionale. Nel frattempo sono giunte in Regione anche alcune istanze dal mondo del turismo e legate al tema delle vaccinazioni degli adolescenti».

La Regione ha, infine, deciso, condividendo la scelta con l’Ufficio Scolastico Regionale, che la migliore soluzione fosse un avvio unificato il 13 settembre per le scuole tutte, di ogni ordine e grado, escluse quelle d’infanzia.

«Vogliamo che i ragazzi tornino a scuola al più presto – continua l’Assessore -, socializzino e vivano la dimensione scolastica nelle migliori condizioni possibili, in una normalità a cui tendere. Crediamo di avere fatto un buon servizio alle famiglie che non avrebbero avuto alternative, soprattutto quelle che hanno figli piccoli».
Per quanto concerne le istanze del mondo del turismo, il calendario conferma la possibilità di vacanze natalizie prolungate (dal 24 dicembre al 10 gennaio) e la chiusura del prossimo anno scolastico fissata all’8 giugno 2022.

«La nostra attenzione verso il mondo dell’economia del turismo continua ad essere massima – conclude Elena Donazzan -. Le vacanze prolungate nel periodo natalizio offriranno un’occasione in più al sistema turistico montano che da due stagioni è in sofferenza, mentre aver fissato la chiusura delle scuole all’8 giugno significa dare occasione alle famiglie di programmare e prenotare le vacanze già dal mese di giugno».

«Abbiamo appreso della retromarcia di Zaia sulla riapertura ritardata delle scuole: è una buona notizia, ci permettiamo però di suggerirgli una maggiore cautela quando fa annunci estemporanei a reti unificate, perché crea comprensibili difficoltà alle famiglie anche se dichiara di non aver letto di alcuna protesta, probabilmente unico in tutto il Veneto. In tre giorni la data di inizio per le superiori, di fatto, è cambiata tre volte». È quanto affermano i consiglieri regionali del Partito Democratico commentando il ripensamento del presidente Zaia in merito al rientro in classe a fine settembre.
«Alla fine resterà tutto uguale per primarie e secondarie di primo grado, per quelle di secondo grado l’ingresso in classe, anziché posticipato di quindici giorni, sarà anticipato di tre. Un’inversione a 180 gradi e inizio per tutti il 13, così da rispettare la festività ebraica dello Yom Kippur. Immaginiamo che questa ipotesi fosse sul tavolo già ieri: sarebbe stato sufficiente non fare annunci, comunicando oggi questa piccola modifica, per non far scoppiare alcun caso».

Giacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico in Regione

«Ci hanno sconcertato dalle dichiarazioni del presidente Zaia su un possibile rinvio dell'inizio delle scuole, abbiamo quindi reagito inviando lettere di contestazione insieme ad altri gruppi di genitori veneti, ma nonostante il clamoroso dietrofront di oggi non siamo però più tranquilli. L'estemporaneità con cui vengono assunte le decisioni sulla gestione della scuola ci convincono sul fatto che la stessa e i ragazzi che la popolano non sono una priorità di chi ci governa». Afferma Giulia Ferrari co-fondatrice di Ridatecilascuola.
«Molti sono i problemi ancora aperti e di cui non conosciamo le soluzioni: dalla ripresa al 100% alle superiori, alla modalità con cui verranno gestiti trasporti pubblici a come verranno modificati protocolli sanitari per tenere conto della mutata situazione epidemiologica. Ci domandiamo poi su questi aspetti quali sia il lavoro svolto e l'orientamento dell'Osservatorio Scolastico Veronese, a cui Ridatecilascuola ha chiesto di partecipare», afferma rachele Peter co-fondatrice di Ridatecilascuola.
«Il problema della continuità scolastica dopo due anni di scuola a intermittenza è fondamentale. Per questo abbiamo scritto al Comune di Verona, alla Provincia e alla Regione affinché vengano trovati spazi alternativi per i seggi per le prossime elezioni comunali, che si terranno ad esempio a San Giovanni Lupatoto nel prossimo autunno», afferma Mirka Maggio docente di scuola superiore membro di Ridatecilascuola.

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